“Purtroppo l’Italia sta pagando un prezzo molto alto e, per l’Albania, essere oggi in aiuto al popolo italiano non è solo un gesto di aiuto e solidarietà, ma anche una opportunità di scambio di esperienza per i nostri giovani medici e personale ospedaliere, in aiuto alle aree più colpite”.
Parla con sincera amicizia Ilir Meta, presidente della Repubblica d’Albania, che ha deciso di inviare nel nostro paese 30 medici per dare una mano contro l’emergenza Covi-19 perché, tiene a sottolineare, “La pandemia provocata dal coronavirus Sars-Cov-2 è un pericolo comune, che minaccia i nostri Paesi e i nostri cittadini”.
Del resto, tiene a rimarcare il presidente albanese, “la storia di aiuto tra le nostre popolazioni risale a secoli fa, quando gli albanesi divennero la diga che fermò l’occupazione ottomana, prima dell’Italia e poi dell’Europa. Quel periodo durò molti anni e molti secoli, da una parte e dall’altra. Ne sono testimonianza ancora oggi – ricorda Meta – le comunità Arberesh dell’Italia che vivono in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise,Lazio ed Abruzzo”. Ed ancora, ”Come dimenticare l’Italia e il suo aiuto in tutte le crisi albanesi dal 1991 al 1997, alla guerra del Kosovo del 1999 e all’ultimo terremoto del 2019?”, aggiunge il presidente ‘amico’.
Nell’esprimere le sue “condoglianze a tutti i familiari delle vittime di Covid-19 e alle autorità italiane”, Meta ha inoltre tenuto a sottolineare che “Siamo due Paesi vicini e due popoli vicini. Io dico che tutto può cambiare, ma la geografia no, i nostri Paesi sono sulla stessa barca. Un successo per l’Italia contro il coronavirus sarebbe anche un grande vantaggio per l’Albania nella sua guerra contro la malattia”.
Dopo aver poi sottolineato che sì, la Ue sta passando un momento difficile, segnato da “enormi difficoltà”, ma nel corso della sua storia recente ha passato”ben più difficili come le due guerre mondiali”. L’Albania tra l’altro così come la Macedonia del Nord, in seguito al parere favorevole del Consiglio Europeo, ha iniziato i negoziati per l’adesione all’Ue. Secondo Meta sarebbe opportuno che, “in nome della libertà e della democrazia”, nell’ambito del disegno europeo, vengano conservate anche “le tradizioni e le culture” dei paesi membri. Dal canto suo l’Albania, ha concluso il presidente Meta, “ha iniziato un percorso di integrazione europea da molto tempo, nonostante tutte le difficoltà che ciò comporta. Sono ottimista che riusciremo a continuare nella via intrapresa, nonostante tutte le difficoltà”.
Max