“Risentendo dellandamento negativo della produzione industriale, che in gennaio è calata più dellatteso (-2,3% contro -1,2%); nonostante il buon rimbalzo dell1,3% in febbraio (stime Csc), lacquisito nel trimestre è di -0,3%. Nelle costruzioni lattività segna -3,8% in gennaio (-2,5% lacquisito)”. Attraverso la sua pubblicazione, ’Congiuntura Flash’, il Centro studi Confindustria risalta il balzo compiuto dalla produzione industrialenel mese di febbraio, che ha segnato un incoraggiante +1,3% su gennaio. Inoltre, si legge ancora, il Pil italiano prosegue a crescere a ritmo lento anche a inizio 2017, dopo il +0,2% nel 4° trimestre 2016. Entrando nello specifico, nel manifatturiero nei primi 2 mesi 2017 lindice di fiducia è salito a 105,7 (+2,5 punti sul 4° trimestre 2016) e il saldo delle attese di produzione a 12,5 (da 10,7 nel 4°). Le costruzioni (+0,4 punti), regalano ancora più soddisfazione. Il Pmi composito in febbraio segnala accelerazione: +2,0 punti, a 54,8 (53,8 nel 1° bimestre da 52,5 nel 4° trimestre 2016); il rafforzamento riguarda sia il terziario (+1,7 punti, a 54,1) sia il manifatturiero (+2,0, a 55,0). Lanticipatore Ocse, in flessione dello 0,04% a gennaio (a 100,1), non preannuncia però un maggiore slancio del Pil nella parte centrale dellanno, spiega ancora il Csc. Quanto allincremento a prezzi costanti di gennaio dell’export poi, a gennaio è salito dello 0,2% su dicembre ed è del 2,3% sopra la media del quarto trimestre 2016 (quando era cresciuto del 2,1%; stime Csc), trainato dalle vendite extra-Area euro (+4,1% sul trimestre precedente), mentre quelle intra-Area hanno ristagnato (-0,2%). I paesi asiatici, tra cui Cina e Giappone, e gli Stati Uniti sono i mercati di destinazione più dinamici. I settori che hanno accelerato sono stati beni strumentali (+2,8%, anche grazie a vendite straordinarie di mezzi di navigazione, dopo +1,7%), beni intermedi (+1,5%, dopo +1,6%) e ha rallentato in quelli di consumo (+0,5%, dopo +1,5%). Continuerà a essere sostenuta dalla crescita della domanda mondiale; le prospettive sono confermate robuste dagli indicatori qualitativi sugli ordini esteri nel manifatturiero italiano: nel primo bimestre dellanno a 55,1 la componente del Pmi Markit, al top da fine 2015.