Attenzione ai cellulari: e non per i costi, né per questioni di riservatezza. Più che altro, in questo caso, per ragioni di natura medica.
Infatti potreste trovarvi con uno spuntone dietro il cranio per colpa del cellulare. Proprio così: per quanto possa suonare bizzarro, è questo che teorizza un medico che ha notato il manifestarsi sempre più frequente di una protusione in zona occipitale una volta definita rara. Colpa degli smartphone?
Secondo questa teoria, tutta da confermare, l’utilizzo massimale dello smartphone farebbe crescere uno spuntone osseo dietro il cranio. Certo non a tutti, ma, a quanto pare, a un numero sostanziale di soggetti. Ma perchè? Ed è vero?
Scientificamente è dimostrabile che il nostro scheletro continua ad evolversi in continuo adattamento allo stile di vita dell’uomo.
Ma da qui a avanzare la teoria, ripresa dal settimanale Newsweek, del dottor David Shahar, forse ce ne passa.
Ad ogni modo dottor David Shahar, scienziato ed ex clinico della University of The Sunshine Coast, Australia ci crede davvero.
Intervistato dalla BBC, Shahar ha chiarito di aver analizzato le radiografie del cranio delle persone per 20 anni e negli ultimi 10 ha notato come si sia manifestata sempre più spesso di una protusione in zona occipitale una volta definita rara.
Questo spuntone fu analizzato per la prima volta dallo scienziato francese Paul Broca nel 1885 “ma non se ne curò molto”. Poi Shahar ne ha seguto la scia. E nel suo studio pubblicato nel Journal of Anatomy nel 2016 ha in modo dettagliato analizzato la questione chiarendo i dettagli.
Il medico, esaminando 218 radiografie del rachide cervicale laterale di persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni, ha notato la protuberanza. Tra tutti, il 41% presentava lo spuntone, nel 10% dei casi lungo almeno 20 mm. Era più comune negli uomini che nelle donne, il 67% contro il 20%. Il più lungo misurava 35,7 mm in un uomo e 25,5 mm in una donna.
Lo studio indica che i casi di osteofita che spuntavano dalla protuberanza occipitale esterna di persone giovani sono rari nella letteratura medica.
Secondo Shahar questa incidenza potrebbe causata al sempre maggiore uso di smartphone e dispositivi da tenere in mano sin dalla prima infanzia.
Secondo lui, deriverebbe dal fatto che mentre usiamo cellulari e tablet il nostro collo lavora per mantenere ila testa in equilibrio. L’assunzione di questa posizione in termini prolungata, spingerebbe il corpo a produrre un nuovo osso per aumentare la superficie che regge il cranio.