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Il Cdm fissa una zona gialla che fino all’1 giugno non aggiunge granché. Resta il coprifuoco alle 22

Dunque poco fa da Palazzo Chigi si è levata una densa fumata bianca riguardo all’atteso dl chiamato a ‘riordinare’ la cosiddetta la ‘road-map delle riaperture’.

L’unico ‘spiraglio’, a maggio si valuterà la situazione generale e, qualora le condizioni lo consentiranno, verrà sicuramente concesso qualcosa in più.

Ma come vedremo l’ok del Cdm non ha placato i ‘max di pancia’ in seno alla maggioranza.

Riaperture: l’ira della Lega che, delusa dall’esito del Cdm, si è astenuta al voto

Ad esempio la Lega si è astenuta: non è proprio andato giù il deciso ‘Niet’ con il quale, di fatto, il premier  non ha acconsentito al posticipo del coprifuoco alle 23. Almeno fino al primo giugno si ‘deve’ rincasare entro le 22.

Quello che è invece stato posticipato, fino al 31 luglio, è lo stato di emergenza.

Un Cdm iniziato in notevole ritardo e poi durato appena 45 minuti

Un Consiglio dei ministri durato circa 45 minuti, il cui inizio è slittato di circa un’ora rispetto all’orario fissato, e questo ha contribuito a fomentare la tensione poi esplosa nel corso della riunione. In particolare Draghi non avrebbe gradito il ‘pressing serrato’ della Lega, soprattutto per spostare l’inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23.

Di lì la strada si è messa in salita e, realizzato che una serie di temi messi sul tavolo dal Carroccio (come coprifuoco, restrizioni dei locali al chiuso, le aperture ‘troppo posticipate’ sia per le palestre che per le piscine), non avrebbero sortito la risposta desiderata, ha gelato Salvini & C. Che si sono quindi astenuti dal votare il dl.

Un Cdm che ha in qualche modo disatteso anche le ‘speranze’ delle Regioni

Dal canto loro anche le Regioni attendevano precise risposte rispetto alle proposte avanzate, che prevedevano il ritorno dei sevizi di ristorazione (sia al chiuso che all’aperto), previo il rispetto delle misure di sicurezza, quindi la cancellazione degli orari che regolano le somministrazioni, e la proroga del coprifuoco (dalle 23). Si tratta di precise richieste documentate, e fatte pervenire già dal primo pomeriggio, sia sul tavolo della ministra Gelmini (Affari Regionali ed Autonomie), che di Speranza (ministro della Salute).

Fra gli altri temi affrontati dalle Regioni d’intesa con le regioni Autonome, anche il ritorno dal prossimo 26 aprile, alle attività individuali nelle palestre – sia al chiuso che all’aperto – così come per le piscine.

Inoltre, anche per tornare a rianimare un mercato pressoché morente, la riapertura dei servizi legati al wedding e, rispetto a quanto indicato nella bozza, e le riaperture ‘unificate’, di eventi sportivi e spettacoli all’aperto.

Zona gialla ‘accorta’ almeno fino alla fine di maggio, poi si vedranno i dati sanitari…

Tuttavia non c’è stato nulla da fare, come premesso dal governo, di concerto con il Cts, per il momento dal 26 aprile entreremo in un ‘giallo accorto’, e dunque se qualcosa di buono cambierà, sarà soltanto alla luce dei dati che avremo intero a fine maggio.

Il ‘green pass’ si farà ma non ora. Soddisfazione per le vendite nella zona rossa

Peer quel che riguarda il discusso ‘Green pass’, come ha spiegato la Gelmini, c’è il progetto ma occorre ancora un po’ di tempo. In ogni caso sarà ‘disciplinato’ da almeno ‘3 criteri’: tampone negativo, guarigione, e vaccinazione. Entusiasta invece Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico il quale, a proposito delle riaperture, ha affermato che  E’ giusta la proposta di permettere apertura dei punti vendita anche in zona rossa con la possibilità di entrare solo per appuntamento e anticipare quella delle fiere al 15 giugno. Col ministro Garavaglia, stiamo lavorando a un greenpass italiano che permetta anche l’ingresso in Italia degli stranieri che rappresentano un pubblico fondamentale per il rilancio del settore”.

Sulla Scuola non si torna indietro, la Bonetti: lavoriamo per tornare al 100% in presenza

Infine sulla Scuola, ha commentato la Bonetti – ministra per le Pari opportunità: “Nessuna marcia indietro, il governo intende riaprire e lo farà, pensando ad una presenza di studenti apri al 100%”. Tuttavia, ha poi aggiunto la ministra, andrà seriamente affrontato anche il problema dei trasporti. Ad ogni modo, si tornerà nelle aule partendo da un 60% di presenze, con punte del 75%.

Max