Il cambiamento climatico sta minacciando seriamente il futuro delle isole del Pacifico. Secondo il rapporto “State of the Climate in the South-West Pacific 2023” dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), il livello del mare nella regione sta aumentando più velocemente rispetto alla media globale. Questo innalzamento, unito al riscaldamento e all’acidificazione degli oceani, sta danneggiando gravemente gli ecosistemi locali e le risorse economiche delle comunità insulari. Presentato durante il Pacific Islands Forum a Tonga, il rapporto ha evidenziato come queste isole siano particolarmente vulnerabili, nonostante contribuiscano in minima parte alle emissioni globali di gas serra. Le condizioni climatiche estreme stanno già causando gravi conseguenze per le popolazioni locali, tra cui inondazioni, erosione delle coste e contaminazione delle riserve di acqua dolce.
Il rapporto dell’OMM sottolinea come l’innalzamento del livello del mare rappresenti una minaccia sempre più seria per le isole del Pacifico. Dal 1993, in gran parte del Pacifico tropicale occidentale, il livello del mare è aumentato di circa 10-15 centimetri, quasi il doppio rispetto al tasso globale. Nella parte centrale del Pacifico tropicale, l’incremento è stato di circa 5-10 centimetri. Questi aumenti, benché possano sembrare modesti, hanno già causato un significativo incremento della frequenza delle inondazioni costiere, compromettendo le infrastrutture locali e mettendo a rischio la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento idrico delle comunità. Gli esperti avvertono che questi cambiamenti saranno irreversibili nei secoli a venire, a meno che non vengano adottate misure drastiche per ridurre le emissioni globali di gas serra.
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Oltre all’innalzamento del livello del mare, le isole del Pacifico stanno affrontando altre gravi conseguenze del cambiamento climatico. Il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani stanno alterando drasticamente gli ecosistemi marini, colpendo duramente le barriere coralline, fondamentali per la biodiversità marina e per la protezione delle coste. Dal 1980, le temperature della superficie del mare nella regione sono aumentate tre volte più rapidamente rispetto alla media globale. Inoltre, le ondate di calore marine sono raddoppiate in frequenza e sono diventate più intense e durature. Questi fenomeni compromettono la capacità delle comunità locali di dipendere dalla pesca, un’importante fonte di cibo e reddito. Anche le risorse terrestri sono a rischio: eventi meteorologici estremi come cicloni e inondazioni stanno diventando sempre più comuni, minacciando la sicurezza delle abitazioni e delle infrastrutture.
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Nonostante le isole del Pacifico rappresentino solo lo 0,02% delle emissioni globali di gas serra, sono tra le più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. La maggior parte delle isole ha un’altitudine media di uno o due metri sopra il livello del mare, e circa il 90% della popolazione vive entro cinque chilometri dalla costa. Molte infrastrutture essenziali, come ospedali, scuole e porti, si trovano entro 500 metri dal mare, rendendole particolarmente esposte a inondazioni e tempeste. Durante la presentazione del rapporto al Pacific Islands Forum, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha definito la situazione un “SOS sul livello del mare”, evidenziando come le decisioni politiche globali influenzeranno l’entità e la gravità dei futuri cambiamenti climatici.
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