(Adnkronos) –
“Gli scudetti della Juventus sono 38 perché abbiamo lottato ogni giorno dimostrando che eravamo i più forti in Italia. Non sono 37, gli scudetti della Juve sono 38”. Lo dice Zlatan Ibrahimovic, dal palco della Festa dello Sport di Trento, ricordando il suo periodo in bianconero. Ibra ha indossato la maglia della Juventus dal 2004 al 2006, conquistando 2 scudetti cancellati dai procedimenti sportivi legati a Calciopoli. Un titolo, in particolare, è stato assegnato all’Inter, terza sul campo dietro a Juve e Milan.
“In Italia iniziai nella Juventus di Fabio Capello. Mi diceva che mi avrebbe tirato fuori tutto l’Ajax che avevo dentro. Mi dissi fra me e me ‘iniziamo bene’. Voleva da me più concretezza e da quel giorno sempre, ogni giorno, con Italo Galbiati lavoravamo sempre nei tiri in porta. Capello diceva che la mia tecnica era superiore a Van Basten ma non avevo i suoi movimenti. Abbiamo lavorato su questo aspetto”, dice Ibrahimovic.
Lo svedese ha chiuso la carriera con la maglia del Milan, dove ora potrebbe tornare con un nuovo ruolo. “Non ho programmi e sto facendo cose per me stesso. Non voglio essere un simbolo del passato, ma vediamo cosa succede, ho avuto qualche meeting con il Milan e stiamo parlando, vediamo che succede. Se uno può portare qualcosa ha un effetto, altrimenti…”, dice l’ex attaccante.
Al Milan, Ibra ha condiviso lo spogliatoio con Sandro Tonali. Il centrocampista, ora al Newcastle, è uno dei calciatori coinvolti nell’inchiesta sulle scommesse illegali. Se davvero Tonali è malato di ludopatia “bisogna aiutarlo perché è come una droga. Anche io ho giocato al casinò perché ognuno fa quello che vuole con i suoi soldi. Però bisogna capire la situazione”, dice lo svedese. “So poco di questa storia, non avevo mai notato nulla di strano in lui. Però non si giudica prima di sapere tutto”.
Quindi, il giudizio su Mario Balotelli e Rafa Leao. “Quando un ragazzino ha la possibilità di sfruttare il suo talento per creare il futuro e perde le occasioni è un peccato. Balotelli ne ha avute tante e le ha perse tutte. Questa è la verità”, dice Ibra. “Rafa Leao non è Balotelli, quel colpo di tacco qualche partita fa è una roba geniale. Se segna così sei un genio. E quella cosa fa capire perché Leao è lì e Balotelli è in tribuna”.