Al di la dell’imperversare della grave crisi politica in atto, in realtà l’attenzione generale in questo momento è rivolta all’indegno ritardo nella distribuzione dei vaccini anti-Covid, sia da parte della Pfizer, che di Moderna. Come ha infatti rimarcato il Commissario Arcuri intervenendo su Radio Due, “I ritardi sulla consegna dei vaccini contro il Covid ci sono stati comunicati il venerdì per il lunedì successivo. Parliamo di ritardi insopportabili, imprevisti e soprattutto inaccettabili. Faremo ogni cosa per seguire le responsabilità di chi ha sbagliato. Nonostante questo, non perdo la speranza che l’immunità di gregge si possa raggiungere in autunno”.
Dunque, allo stato dei fatti, ogni ipotesi è a se stante, come rimarca giustamente Arcuri: “Previsioni? Non faccio il veggente. La speranza è che le forniture dei vaccini siano regolari ora, così da poter recuperare tempo e terreno. Queste aziende non producono né bibite né calcestruzzo, ma vaccini. E i vaccini sono fondamentali per la vita delle persone. Ritardi di questo tipo non sono accettabili”.
Ed ancora: “Noi non abbiamo nulla da rimproverarci”, ha tenuto a ribadire il Commissario, spiegando che “L’acquisto centralizzato a livello europeo dei vaccini è stata una pagina bella della nostra storia che va valorizzata“.
Quanto poi e come il nostro Paese si farà valere sulle case farmaceutiche, un tema che al momento il Commissario preferisce ancora non affrontare pubblicamente, ”Risarcimento per ritardi? Agli italiani ora interessa che arrivino i vaccini, non i soldi. Di sicuro se non dovessero arrivare entrambe le cose sarebbe grave”.
Dal canto suo, come il ruolo gli impone, ora Arcuri sta lavorando per cercare di arginare gli scompensi seguiti a questi inaspettati e drammatici ‘contrattempi’ rispetto al piano vaccinale, cercando rapide ‘alternative’: “ci sono altri candidati vaccini in arrivo. Quello di Johnson & Johnson è alle porte. Speriamo arrivi presto l’approvazione dell’Ema”.
Infine, alla luce di incresciosi episodi verificatisi nel Paese, il Commissario ha tenuto a chiarire alcuni aspetti legati alla somministrazione, “se qualche regione ha permesso le vaccinazioni al personale che non ha a che fare con ospedali, noi saremo più che inflessibili perché sarebbe davvero una cosa molto grave. Soprattutto dal punto di vista etico”.
Max