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I Sottomondi de Il Parto delle Nuvole Pesanti

Il Parto delle Nuvole Pesanti approda a Roma lunedì prossimo al Bistrot-live club Na Cosetta (Via Ettore Giovenale, 54 – ore 21,00) per una nuova tappa del suo tour di presentazione. Al fianco della band calabro-bolognese ci sarà l’amico Vincenzo Gentilecon il quale verranno raccontate le note, il viaggio e le immagini di Sottomondi, l’album uscito di recente per WMusic. In una dimensione intima ed acustica, come quella del live club romano del Pigneto.
A parlare del nuovo cd Salvatore De Siena, Amerigio Sirianni ed Enzo Ziparo, che dopo le storie e gli aneddoti, regaleranno alcuni brani live.
In Sottomondi si racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e, a volte, cambiare. L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo Niente Ninna per l’uomo Ne’, accompagnato dal videoclip di Giuseppe Bilotti: una ninna nanna, quasi una filastrocca, che affronta il tema del razzismo e incrocia la vicenda di Riace. Di recente (14-17 novembre) il videoclip è stato adottatodall’Italian Film Festival Cardiff, dove è stato proiettato in apertura di ciascun film in concorso.

Una band particolarmente ‘prolifica’

Il Parto delle Nuvole Pesanti ha finora realizzato 12 album, fondendo stili e linguaggi differenti, dall’etno-rock mediterraneo degli esordi, passando per la canzone d’autore, fino alla world music, avvalendosi della collaborazione di artisti come Claudio Lolli, Roy Paci, Teresa De Sio, Fabrizio Moro e di scrittori come Carlo Lucarelli e Carmine Abate (premio Campiello).
Il suo live, portato su palchi importanti (Primo Maggio di Piazza S. Giovannni Roma, Premio Tenco) – e in giro per il mondo (New York, Fortaleza, Bagdad, Londra, Berlino, Praga, Budapest) è un crocevia di suoni e liriche, ironia e allegria, miscelati a momenti teatrali e circensi.
Il Parto ha riscosso uno straordinario successo con il brano Onda Calabra, colonna sonora di Qualunquemente, film con Antonio Albanese, ottenendo la partecipazione al Festival del Cinema di Berlino e la nomination come migliore canzone al David di Donatello e le congratulazioni del Presidente della Repubblica. Il brano L’imperatore è stato considerato tra i mille brani più rappresentativi della storia della canzone italiana (Antologia della Canzone Italiana 1861-2011, Mondadori) e la canzone Giorgio ha avuto la nomination al Premio Amnesty International.
La band si è cimentata anche nel teatro con Roccu u Stortu, spettacolo sulla prima guerra mondiale e Slum che racconta le periferie delle grandi città africane in viaggio verso la speranza occidentale. Non è mancato il cinema con Doichlanda, squarcio sugli immigrati calabresi in Germania e premio della critica al Festival di Torino, I colori dell’abbandono, che affronta il tema dei paesi abbandonatie Aléteia, che racconta la bellezza dei luoghi attraverso una magica storia d’amore.
Di grande importanza sono anche i progetti culturali della band che ne testimoniano il suo forte impegno sociale e civile, come La valigia d’identità e Terre di Musica – Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, realizzato con la collaborazione di Libera e a cui il Tg2 ha dedicato un ampio servizio mentre Rai3 lo ha ospitato in diretta tv al Concerto del Primo Maggio di Roma.
Max