Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione.
“Nelle ultime 3 settimane abbiamo avuto un trend in aumento – ha esordito – Negli ultimi, a occhio, vediamo una certa stabilizzazione a livelli relativamente elevati. Il numero di positivi sul totale di tamponi effettuati supera il 10%. La proporzione è piuttosto elevata e questo non è un segnale positivo”.
Rezza: “Non registriamo criticità per le terapie intensive”
Alto tema caldo di queste settimane, ”Negli ultimi giorni è aumentato tendenzialmente il numero dei ricoveri in terapia intensiva, anche se non si registra nelle varie del paese una criticità. Oggi abbiamo altri 67 ricoveri in terapia intensiva e oltre 1000 nell’area medica, il trend sembra mostrare una certa stabilizzazione“.
Rezza: “La Lombardia tra le più colpite, ma sono 7.800 casi su 11 mln di abitanti”
Per quel che riguarda le rinomate aree a maggior rischio, commenta ancora Rezza, ”Tra le regioni, in numeri assoluti, tra le più colpite la Lombardia, che ha comunque circa 11 milioni di abitanti: siamo sui 7800 casi. Il Piemonte è a 3577 e la Campania a oltre 4000, siamo a livelli di incidenza simile a quello della Lombardia. Oltre 2400 casi in Veneto, nel Lazio vediamo un leggero incremento che sembra essere graduale”.
Rezza: “Quali sono le zone rosse? Lo stiamo valutando ora”
Dunque è già in grado di anticipare quali sono le aree in zona rossa, annoverate dal nuovo Dpcm, gli domandano. ”Questo è ancora in valutazione”, replica prontamente il direttore del’Iss che rimanda: “I criteri li conoscete tutti, sono scritti nel Dpcm e sono stati ampiamente riportati in circolari ministeriali. L’indice rt è uno dei parametri, ci sono 21 indicatori compresi quelli di resilienza, che fanno riferimento alla capacità del sistema di reagire”.
Max