Tra le cose ‘orribili’ che caratterizzano questo conflitto in Ucraina, violenze e morti a parte, è la partecipazione dei media e dei social che, proponendola in continuazione, hanno finito per ‘filtrarne’ la mostruosità, a vantaggio di una sorta di ‘abitudinarietà’. Dunque, come fosse un ‘videogioco’, da Fb a Tik-Tok, passando per Telegram, il conflitto più che lo sdegno, ha finito invece per suscitare una sorta di ‘tifo da stadio’. Così, paradossalmente, finiscono per assumere importanza cose marginali legate al conflitto, che vanno dal ‘come si veste Zelensky’, al ‘tremolio’ della mano di Putin.
Insomma, nonostante l’orrore, anche qui rischia di divenire protagonista il ‘gossip’.
Per carità, parliamo di un elemento ormai ‘sdoganato’ dall’informazione stessa, che sembra non poterne più fare a meno. Ed in tal senso, fra lo ‘scoop’ ed il gossip, ecco che stasera ‘Porta a Porta’ ha avuto come protagonista nientemeno che ‘Lady Zelensky’!
Così, pungolata dall’entusiasta Vespa, la signora Olena Zelenska (nellafoto) – consorte del presidente ucraino – ha avuto modo di ritagliarsi un suo spazio mediatico, non dimenticando però di concorrere alla causa, avallando per filo e per segno quanto va sostenendo il marito da mesi.
Così, davanti alla domanda più ovvia, la signora Olena replica subito: “Quando tornerà la pace? Anche io vorrei saperlo. Ogni giorno, noi tutti pensiamo solo a questo. Dipende da quanti aiuti ci danno gli altri Paesi“.
Inevitabile poi, soprattutto da madre, la testimonianza della prima notte di bombardamenti: “La notte del 24 febbraio ha messo una croce sopra la nostra vita di pace. La parola choc è sicuramente quella che caratterizza al meglio le mie emozioni. Stavamo dormendo nei nostri letti tranquilli, quando abbiamo sentito le prime esplosioni. Non ricordo il primo pensiero, ma erano sicuramente i pensieri più drammatici della mia vita. Mio marito mi ha detto solo una parola: Mio marito mi ha detto “.
Dunque, ripercorre ‘Lady Zelensky’, “Appena è scoppiato il conflitto, ho chiesto a mio marito cosa dovevo fare con i nostri bambini e lui ha detto: ‘vi telefonerò’. In questo momento però, non sto pensando non solo ai miei figli ma a tutti i bambini dell’Ucraina perché non c’è un posto che sia sicuro al 100%. Non vorrei essere al posto dei bambini ai quali è stato tolta la gioventù e l’infanzia”, ha poi aggiunto visibilmente provata, “I bambini vivono e vedono tutto, e hanno la stessa paura degli adulti. Si mettono a letto con la speranza di svegliarsi la mattina“.
Quindi, entrando nel personale, Olena rivela che “I miei figli (una femmina di 17 anni e d un maschietto di 9,ndr), hanno un atteggiamento diverso, lei è femmina e lui è maschio, il piccolo è preso dai discorsi delle armi, parla di come lui diventerà un giorno il primo difensore dell’Ucraina, lui è più militarizzato, lei si dedica più ai sogni“.
Poi la domanda apparentemente più scontata, ma non per chi certe cose le vive quotidianamente: “Se ho avuto paura di morire? Qualsiasi persona ha paura di morire. Io ho sempre guardato con sospetto le persone che non hanno paura di morire, se non ne hai paura non hai paura nemmeno della morte degli altri. Questa è la differenza tra noi e i russi: per noi ogni vita è preziosa”.
Ed ancora: “Il momento peggiore per me forse è stato quando ho capito che potevo non rivedere più i mei cari. Ho avuto un momento di debolezza e ho pianto, poi ho capito che dovevo resistere. La prima e l’ultima cosa che facciamo tutti noi ucraini – spiega – è quella di guardare le notizie. L’attesa nel sapere che possono essere colpiti centri residenziali, palazzi, è terribile, abbiamo paura di metterci a dormire e non svegliarci più”.
Poi, parlando delle truppe russe, la Zelenska ha affermato che “Loro sono molto più numerosi, ma il nostro spirito è molto più forte“. Ma il pensiero di una madre non può prescindere dalla pietà per i bambini, specie per quelli che hanno perso tutto e tutti: “I russi stanno rubando i nostri bambini, hanno cambiato la loro legislazione per poter permettere alle loro famiglie di adottare più facilmente i bambini ucraini. Per noi questo è un crimine, e cerchiamo di parlarne in tutte le sedi“.
E’ vero ammette poi rispondendo ad un’altra domanda: “Ci sono state proposte di andare all’estero fin dai primi giorni, molti colleghi e amici ci hanno offerto il loro aiuto, di ospitarci. Ma mi sento più tranquilla qui, non mi sono mai pentita di non essere andata all’estero. Mio marito non ce lo ha mai proposto perché sapeva che non avrei mai accettato. Lui non si sarebbe mai spostato e sapeva che io devo dargli il mio sostegno“.
Ora, afferma la moglie del presidente ucraino, rivolgendo una sorta di appello, ”La cosa più importante che possono fare le persone negli altri Paesi è non stancarsi di questa guerra. Perché Bucha e Mariupol possono verificarsi in altri paesi. Vorrei ringraziare molto gli italiani che hanno accolto così tanti ucraini nella propria terra e sono così ospitali. Grazie per esserci così vicini, lo sentiamo davvero”.
Dunque, aggiunge rivolgendosi ancora ai Paesi occidentali, “Io vorrei credere che sia non tanto per sempre, ma che sia una cosa forte oggi. Noi per qualche mese abbiamo chiesto di chiudere il cielo sopra l’Ucraina per non vedere morire i bambini ucraini e purtroppo questo non è stato fatto. Non è necessario che sia ‘sempre’: meglio, potentemente e oggi“.
Infine, un momento di tenerezza, con il maxi schermo che le mostra una fotografia familiare: “In famiglia, io e mio marito abbiamo un rapporto alla pari, mentre con i bambini lui è una specie di plastilina, i bambini ne fanno ciò che vogliono”, e gli occhi le brillano.
Una donna forte e carismatica Olena, che merita sicuramente il rispetto di tutti…
Max