I rom sgomberati da Castel Romano condotti in un Covid hotel per la quarantena. Ed è scontro tra Regione e Comune. L’ira di D’Amato: “Un totale abuso da parte del Comune di Roma. Una follia, ora Raggi rimedi”. Il Comune: “Si fa così da un anno”
Un Covid hotel con una decina di persone positive, isolate ma non bisognose di cure in ospedale, trasformato dalla sindaca Raggi in soluzione provvisoria per ospitare i rom sgomberati da Castel Romano per i quali non è ancora disponibile una soluzione alternativa. Lo denuncia l’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’Amato. Diversa è la versione del Comune, secondo il quale è stata messa in pratica la procedura attuata da oltre un anno in caso di sgombero, con l’isolamento temporaneo prima di essere assegnati alle strutture individuate. Versione che ha spinto la Asl Rm1 a diffidare il Comune di Roma a liberare la strutturare.
Per D’Amato: “E’ assurdo che le persone sgomberate da Castel Romano siano state collocate una struttura utilizzata per l’emergenza Covid a totale carico del Servizio sanitario regionale e senza che la Regione e la Asl competente sappiano alcunché”
Secondo il Comune di Roma “la procedura eseguita è la stessa attuata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le persone per cui è previsto il successivo inserimento nelle strutture di accoglienza capitoline devono trascorrere un periodo di dieci giorni in isolamento, effettuando due tamponi, come previsto dalla normativa regionale. Si specifica, inoltre, che le persone che questa mattina hanno richiesto assistenza da parte della Sala Operativa Sociale sono 20, di cui 15 bambini. Queste persone sono state trasferite in una delle strutture della Regione Lazio dedicate all’isolamento temporaneo, trascorso il quale verranno assegnate alle strutture di accoglienza previste