I rischi del digiuno intermittente: lo studio sui topi

Il digiuno intermittente, praticato da milioni di persone e sostenuto da numerosi vip e politici, è stato al centro di un nuovo studio pubblicato su *Nature*, che ne ha esplorato gli effetti sui topi. La ricerca condotta dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha rilevato sia aspetti positivi che negativi di questo regime alimentare, mettendo in evidenza potenziali rischi, come un aumento delle probabilità di sviluppare forme di cancro.

Lo studio ha analizzato l’impatto del digiuno intermittente sulle cellule staminali intestinali, scoprendo che durante la fase di rialimentazione successiva al digiuno, queste cellule mostrano una proliferazione più intensa. Da un lato, questo processo favorisce la rigenerazione cellulare, ma dall’altro potrebbe aumentare la predisposizione a patologie oncologiche.

Aggiornamento ore 9,30

I ricercatori hanno suddiviso i topi in tre gruppi:
1. Un gruppo che ha digiunato per 24 ore.
2. Un gruppo che ha digiunato per 24 ore seguito da una fase di rialimentazione libera.
3. Un gruppo di controllo che ha mangiato liberamente durante l’esperimento.

La scoperta principale è stata che nei topi che erano stati rialimentati dopo il digiuno, la proliferazione delle cellule staminali intestinali aumentava significativamente, portando anche a maggiori mutazioni cancerogene. Questo fenomeno si manifestava in modo particolare nel periodo di rialimentazione post-digiuno, incrementando il rischio di formazione di tumori intestinali in fase precoce.

Aggiornamento ore 10

Gli scienziati hanno ulteriormente verificato i risultati modificando un gene cancerogeno nei topi. Quelli che avevano subito il digiuno e la successiva rialimentazione mostravano una probabilità più alta di sviluppare polipi precancerosi rispetto a quelli che avevano attivato il gene durante il digiuno.

Aggiornamento ore 10,30