(Adnkronos) – “Non è impossibile una pizza a 5 euro”. Replica a Flavio Briatore Antonio Pace, presidente Associazione Verace Pizza Napoletana, parlando con l’Adnkronos/Labitalia. “Dipende dalle condizioni in cui si lavora e dai costi in genere, ma certamente non è scandalosa nemmeno una pizza a 15 euro e più”. “Vorrei solo specificare che una pizza a 15 euro deve avere almeno una qualità dei prodotti e della manifattura eccezionale, altrimenti non si possono giustificare i costi per la clientela”.
“E dispiace che il signor Briatore, nel suo video, non citi il fatto che la vera pizza napoletana nel suo complesso – avverte Pace – deve rispondere a delle regole ben precise, stabilite dal nostro disciplinare, negli ingredienti, nelle tempistiche, nelle dimensioni e nel procedimento. In estrema sintesi, almeno per noi che amiamo la pizza e la divulghiamo nel mondo, è lei a essere al centro della scena, tutto il resto è contorno, ancorché importante. Con la consapevolezza che gli elementi a latere, dall’accoglienza alla location, dal servizio ai vari plus, possono determinare differenze anche rilevanti sul prezzo finale”, sottolinea.
A stabilire quali caratteristiche deve avere la vera pizza napoletana è proprio il disciplinare Avpn, un insieme di regole, finalmente codificate, trasmesse oralmente da generazioni di pizzaioli napoletani, che ne tramandavano i segreti da padre in figlio. Nel 1984 Antonio Pace e Lello Surace unirono i più importanti e rinomati pizzaioli dell’epoca per sintetizzare le regole fondamentali per riconoscere una vera pizza napoletana e differenziarla dalle tante altre varietà esistenti, donandole così massima dignità e riconoscenza. Da allora, il disciplinare è stato il cuore dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, che difende la tradizione di questo antico piatto e ne diffonde i segreti, tutelandone l’unicità e le caratteristiche.