I PALESTINESI MINACCIANO: L’AMBASCIATA USA A GERUSALEMME SIGNIFICHERA’ GUERRA

“Gerusalemme non riguarda solo i palestinesi, bensì tutti i popoli e i Paesi arabi e islamici, che rifiutano questa decisione, che farà divampare il conflitto e porterà ad un’escalation di violenza in tutta la regione”. Non ha usato mezze parole Rami al-Hamdallah, premier del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), incontrando i rappresentanti diplomatici dei Paesi dell’Ue, circa la volontà di Trump di trasferire da Tel Aviv l’ambasciata Usa, riconoscendo così Gerusalemme capitale d’Israele. Hamdallah ha quindi esortato i paesi Ue a riconoscere lo Stato di Palestina, l’unico modo possibile a questo punto per per salvare il processo di pace, facendo inoltre pressioni perché vengano al più presto applicate le risoluzioni dell’Onu. Del resto il numero dell’Anp è stato categorico: “Il trasferimento dell’ambasciata Usa porrà fine al processo di pace e alla soluzione dei due Stati”. Abbas ha inoltre chiesto espressamente l’intervento del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, perché si adoperi nei confronti di Trump a rinunciare al trasferimento a Gerusalemme dell’ambasciata degli Stati Uniti in Israele. L’appello che il premier palestinese avrebbe rivolto al segretario Guterres, riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, è “ultimo disperato tentativo”. Le conseguenze, come è facile intuire, sarebbero sicuramente abbastanza ’pesanti’. E Salah al-Bardawil, dirigente di Hamas nella Striscia di Gaza – ha reso noto l’agenzia di stampa Dpa – ha affermato che “Questa decisione porterà a una travolgente rivolta popolare e alla resistenza che scotterà la Terra e taglierà la mano di chiunque toccherà Gerusalemme e i suoi luoghi sacri”. Ma già da stamane l’aria che si rspira non lascia presagire buone cose: migliaia di palestinesi sono infatti scesi in piazza sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, protestando duramente contro la decisione degli Usa. Specificando che a manifeatre sono soprattutto studenti, l’agenzia di stampa Wafa ha riferito che nelle piazze di Ramallah, Jenin, Tubas, Hebron, Nablus, Gaza, Rafah e Khan Younes. I dimostranti, era un tripudio di bandiere palestinesi e cori rivendicanti Gerusalemme capitale dello Stato di Palestina.
M.