Se il buongiorno si vede dal mattino, l’aria che ha tirato ‘forte’ nel pomeriggio al Circo Massimo, dove ha avuto luogo il ‘sit-in’ (le manifestazione sono state vietate dal Viminale), di quanti contrari al certificato verde, era racchiusa in uno striscione abbastanza eloquente: una scritta gigantesca con su scritto Green Pass solo che, le due esse finali sono state vergate con i caratteri nazisti, configurando il logo delle spietate ‘Ss’.
Contrariamente alla volta precedente – ormai la protesta ha un carattere settimanale – quando avevamo partecipato circa 500 persone, stavolta per quanto la location fosse – come da ‘legge’ – lontana dal Centro Storico, è riuscita comunque ad attirare tantissime persone, così come testimoniano i tanti video pubblicati sui social che mostrano l’area del Circo Massimo gremita (4mila persone secondo la questura, a colpo d’occhio molti di più).
Uomini, donne, giovani, anziani e bambini (tutti ‘ovviamente’ senza la mascherina), una folta – e compiaciuta – rappresentanza trasversale della nostra società, anche geografica, che mostrava i suoi differenti ‘vessilli’ storico-regionali (da quella con i quattro mori, a quella delle due Sicilie), a loro volta anch’essi di protesta, come a dire ‘non mi riconosco in questo Paese’.
All’appuntamento non è certo mancato l’ex Generale dell’Arma, Antonio Pappalardo il quale, alla guida dei ‘gilet arancioni’, ha arringato la folla urlano che”Stasera nasce un nuovo movimento che si deve opporre a questo regime. Dobbiamo essere uniti perché il nemico è troppo forte. Un leader lo deve scegliere il popolo e non Mattarella, a casa mia – ha poi concluso – questa non è democrazia ma è una volgare dittatura”. Quindi, a chiusura del suo intervento, ha poi aggiunto: “Ci deve essere un movimento che dica ‘ora dovete andare a casa’”.
Un ‘movimento’ ed un leader che, senza dar troppo adito alla fantasia, ‘potrebbe’ essere già un realtà… tanto è che subito dopo è il Dottor Mariano Amici a prendere la parola: ”Visto il numero dei partecipanti qui qualcuno dovrebbe iniziare a preoccuparsi”, ha subito ‘avvertito’ il vulcanico medico di Ardea, fermo detrattore del vaccino (pur non essendo un ‘no Vax’), a proposito del quale ricorda a tutti che non esiste ancora una letteratura scientifica sulle conseguenze della vaccinazione a medio e lungo termine. Certo del fatto che, come ama sostenere (‘secondo scienza e coscienza’, il Covid può essere curato, Amici ha duramente pagato personalmente questa sua ‘crociata’ contro la vaccinazione ed il Green pass, con la sospensione dall’Ordine dei medici, restando quindi senza stipendio.
Qui però sono tutti dalla sua parte come quando in un passaggio del suo intervento, infiamma lo ‘storico catino’, urlando: “Ci hanno fatto credere che questa malattia chiamata Covid fosse come la peste, ma non è vero. Un teatrino basato su presupposti assolutamente antiscientifici. I numeri sono non reali”. Quindi, concludendo, il Dottor Amici ha poi speso un suo ‘vecchio’ cavallo di battaglia: “Il tampone non è strumento attendibile e soprattutto non è strumento diagnostico. Al governo non interessa la salute dei cittadini, ma gli interessa far vedere che ci sono i morti per governare in maniera dittatoriale. Tutti i morti sono contati come Covid”.
Infine, come un assortito ‘happening’ prevede, in coda all’evento, anche la parte artistica, con il cantautore Povia che, ‘accompagnato’ dal coro dei presenti, ha intonato la sua hit sanremese – ‘I bambini fanno ooh’ – spiegando che è “Dedicata a tutti i bambini e a tutti quelli che si sentono bambini dentro”.
Max