Era particolarmente atteso oggi il risultato del monitoraggio settimanale della cabina di regia rispetto all’andamento dei contagi nel Paese, perché, se i prossimi due – a seguire – mostreranno miglioramenti ed un Rt basso, già dal 17 maggio il coprifuoco potrebbe essere posticipato alle 23.
Dunque, ha esordito nel pomeriggio il presidente dell’Iss (che monitora insieme al ministero della Salute), Silvio Brusaferro, “In Italia c’è una decrescita lenta della curva dei contagi, in quasi tutte le Regioni“.
Nello specifico, evidenzia il report, “L’incidenza calcolata a domenica scorsa vede una decrescita: 146 per 100mila abitanti mentre la settimana precedente era 157. Il flusso da venerdì a giovedì, quindi calcolato a ieri, indica un’incidenza a 148 per 100mila abitanti mentre la settimana scorsa era 159. Due flussi sono analoghi tra di loro con una decrescita lenta”.
Per quanto riguarda poi “l’età media della prima diagnosi – ha proseguito il numero uno dell’Iss – è scesa a 42 anni rispetto ai 43 delle settimane precedenti. E scende anche l’età del primo ricovero, 66 anni, rispetto ai 67”.
Dunque, ha aggiunto – c’è una decrescita in tutte le fasce d’età. Si vede l’effetto delle vaccinazioni in fasce d’età più alte“.
A tal proposito Brusaferro (nella foto), ha spiegato che “Ora con l’inizio della campagna vaccinale vediamo un calo costante dei casi nelle fasce d’età over 80, tra gli operatori sanitari, tra i primi ad essere immunizzati, e nelle Rsa dove i focolai rimangono bassi. Un indicatore di come la vaccinazione sia preziosissima”. E c’è anche da rimarcare che “Il dato delle vaccinazioni è in crescita soprattutto per lo sforzo di questi giorni. Le vaccinazione per la fascia over 80 hanno superato l’80%, si avvicinano al 60% nella fascia 70-79 anni”.
Capitolo ospedali. Qui, commenta il presidente dell’Iss, “I ricoveri nelle aree mediche sono scesi, da 23.250 a 20.312. E la saturazione è al 32%. Le terapie intensive sono in decrescita da 3.151 a 2.748. A livello nazionale tocchiamo la soglia del 30% di saturazione”. Certo, ha sottolineato l’esperto, “Il quadro complessivo resta comunque a livello impegnativo. Siamo con un’incidenza tre volte superiore ai 50 casi ogni 100mila che è la soglia per il tracciamento automatico. Per questo occorre mantenere cautela e una gradualità nelle riaperture”.
Infine, il dato positivo è che, sebbene lentamente, “Sta aumentando la capacità di tracciamento. E’ molto importante continuare ad abbassare l’incidenza per poter intervenire dove dovessero insorgere varianti nelle comunità“.
Max