“Stasera la famiglia Ciontoli si costituirà in carcere”, così poco fa l’avv. Giandomenico Caiazza, uno dei legali della famiglia Ciontoli.
Nel pomeriggio infatti, la Corte di Cassazione ha confermato per il capofamiglia, Antonio Ciontoli, 14 anni di condanna per omicidio volontario con dolo eventuale.
Quindi, rigettando i ricorsi presentati dagli imputati, o giudici della Quinta sezione penale di Piazza Cavour, hanno confermato la medesima condanna (9 anni e 4 mesi), che il settembre scorso venne inflitta a seguito del processo d’appello bis, a Federico e Martina (i due figli di Ciontoli), ed alla loro madre, Maria Pezzillo, per concorso anomalo in omicidio volontario.
“Finalmente giustizia è fatta. Gli avevamo promesso un mazzo di fiori se fosse stata fatta giustizia e domani è la prima cosa che farò”. E’ visibilmente emozionato Valerio Vannini, papà di Marco, il 21enne ucciso da quel maledetto colpo di pistola, esploso nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, mentre si trovava nella villetta di Ladispoli dei Ciontoli.
“Sono contento che finalmente è stata fatta giustizia per Marco”, ha quindi ribadito l’uomo tenendo sottobraccio la moglie Marina, commossa.
Dal canto suo, presente in Aula, il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, ha commentato: “Sei anni, diversi gradi di giudizio, colpi di scena ma oggi possiamo dire che per Marco Vannini giustizia è fatta. In questi anni come comunità non ci siamo dati pace alla ricerca non del colpevole ma di una giustizia per una tragedia che ha segnato l’Italia intera, proprio per la maniera in cui si è consumata. Da uomo delle Istituzioni – ha quindi concluso il primo cittadino ceretano – oggi per me questa sentenza conferma che la giustizia può e deve sempre trionfare. Resterà per sempre il dolore e la nostra vicinanza alla famiglia di Marco che in questi anni, con una dignità straordinaria hanno atteso con rispetto tutto l’iter giudiziario“.
Al momento della lettura della sentenza, nell’Aula sono rimbombati gli applausi e le grida di gioia, di parenti ed amici di Marco.
Max