CINEMA

I 70 anni della splendida Meryl Streep

“Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride”. A leggerle, queste frasi sembrano poco, ed invece sono il prezioso frutto di un concetto filosofico che l’ha portata in cima all’Olimpo della Settima Arte. Non è mai stata bella, ma piace a tutti, non ha mai rappresentato un preciso stilema attoriale o legato ad un personaggio interpretato, perché lei è sempre credibile, a prescindere dal film o dalla storia.
Spiegare come si ‘diventa’ Meryl Streep è un qualcosa di inconcepibile, si nasce così e sono gli altri a doversene accorgere.

Meryl Streep, un debutto… catastrofico

Si dovette ricredere persino l’allora potentissimo – e pur rodato – produttore Dino De Laurentiis nel 1976 quando, visionando il provino della Maryl debuttante per ‘King Kong‘, quasi aggredì il regista John Guillermin, reo di avergli proposto un’attrice “così brutta”. E la scelta virò quindi su Jessica Lange.
Nessun problema. Due anni dopo lasciando il produttore a bocca aperta, la Streep si assicurò il ruolo da protagonista per ‘Il cacciatore‘, in un cast stellare che le regalò l’opportunità di recitare accanto al suo amore di allora: l’italo-americano John Cazale. Purtroppo l’attore stava morendo per un cancro, e sia la Streep che De Niro lottarono affinché la produzione non lo scartasse. Si temeva infatti che non sarebbe giunto alla fine delle riprese, comportando così enormi problemi. Nell’opera di convincimento fu determinante il regista Michael Cimino il quale, in caso ‘del peggio’, avrebbe comunque ‘completato’ il girato, ricorrendo a particolari inquadrature e piani sequenze, per evitare poi eventuali ‘buchi’. Quando il film uscì però il povero Cazale non ebbe nemmeno la soddisfazione di vederlo e, soprattutto, di goderne l’incredibile successo.

‘Oggi scelgo le parti con grande cura’

Da allora la ‘signora’ per eccellenza del Cinema, ha girato circa 60 pellicole, 21 delle quali le hanno fruttato una nomination all’Oscar. E l’ambita statuetta in casa Streep non manca: ce ne sono tre in bella vista, accanto ad una marea di trofei e titoli onorifici di ogni sorta.
Una persona ‘seria’ ed elegante che ha collezionato premi ma non amori, come testimonia il solo matrimonio che caratterizza questi suoi splendidi 70 anni, e per di più coronato da 4 figli.
Certo, spiega la signora del New Jersey, dove è nata il 22 giugno del 1949 (a Summit), “Quando un’attrice arriva alla metà dei quaranta, nessuno è più interessato a lei e se aggiungi anche un paio di bambini al programma, devi scegliere le tue parti con molta cura”. E lei dopo aver stupito, commosso e fatto riflettere per film come ‘Manhattan‘, ‘Kramer contro Kramer‘, ‘La donna del tenente francese‘, ‘La scelta di Sophie‘, ‘La mia Africa‘, ed ‘I ponti di Madison County‘, ha affrontato ‘il giro di boa’ nel migliore dei modi, continuando ad incantare con ‘Il Diavolo veste Prada‘, ‘Mamma mia!‘ e ‘The Iron Lady‘.

A 70 anni Meryl è un’icona ed è richiestissima, i produttori sanno che anche un suo cameo, in termini qualitativi, può addirittura determinare il destino di un copione.
Ora la Streep ha scelto di restituire finalmente ai valori sani, che l’hanno cresciuta e formata, il giusto tributo accettando di comparire nel cast di un romanzo cult come ‘Piccole Donne‘, con la regista Greta Gerwig alle prese con un cast a dir poco ‘preziosissimo’.
Non da meno anche la sua attività televisiva, e quest’anno l’attrice comparirà all’interno della seconda serie del fortunatissimo ‘Big little lies‘, al fianco di Nicole Kidman, che ha guidato la prima fortunatissima stagione.
Dunque 70 anni che non possono che dare un valore aggiunto a questa splendida donna, caso unico nel patinato mondo cinematografico, addirittura più carismatica dell’attrice…
Max

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Di
Max Tamanti