“Da tempo avevamo segnalazioni sul fatto che l’effetto serra avrebbe determinato l’aumento sempre più elevato delle temperature e questo avrebbe avuto ripercussioni sia sulla gestione della sanità che della quotidianità. E ora ci siamo”. Dunque, per quanto ‘spaventoso’, i 48.8 gradi di calore registrati oggi in Sicilia (un record europeo), secondo il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici), Filippo Anelli erano stati in parte preannunciati.
Certo, rimarca il numero uno dei medici, 48.8 gradi è ”Un numero che fa paura. Anche perché nella nostra società, che è complessa, non tutti hanno gli strumenti e le comodità per affrontare stagioni come queste con il termometro che sale così tanto. E non si tratta solo di picchi di caldo ma, purtroppo, di periodi lunghi. Le ondate di calore sono emergenze sanitarie serie: per noi medici rappresentano da sempre un grave problema perché aumentano la mortalità“.
Come tiene infatti a ribadire il presidente della Fnomceo, “Le ondate di calore sono un problema sanitario da gestire, tant’è che anche il ministero della Salute ha approntato da tempo un programma per affrontarle, perché si correlano all’aumento del numero di morti in particolare tra gli anziani e i malati più compromessi”.
Un problema quello dell’aumento delle temperature, che ormai tocca tutti, e del quale tutti devono prendersi carico, osserva ancora il medico. “Bisogna favorire una cultura dell’One Health, considerando che qualsiasi alterazione dell’ambiente si ripercuote sull’alimentazione e la salute umana. Ognuno di noi deve imparare a considerare l’ambiente come una parte costitutiva della nostra società“.
Sono diversi i piani sui quali dobbiamo impegnarci, spiega Anelli, “La riduzione dei consumi, l’utilizzo delle fonti energetiche alternative, l’inquinamento, l’uso degli antibiotici che alterano una serie di sistemi. La sopravvivenza del Paese, non solo del nostro, è legata al crescere di una mentalità che guarda al pianeta non come qualcosa da sfruttare ma come ad una parte fondamentale di noi. Viviamo tutti all’interno di una grande astronave e se la modifichiamo in peggio avremo conseguenze dirette“.
Una terribile ondata di ‘fuoco’ assolutamente rischiosa per chi? ”I pazienti più a rischio sono i più anziani e quelli affetti da pluripatologie – spiega l’esperto – In questo periodo la preoccupazione per i nostri assistiti è la disidratazione. Con la traspirazione, infatti, perdono liquidi e sali minerali, ma non ne hanno la percezione. Sono tanti gli anziani che in questi giorni riferiscono ai loro medici di famiglia, che sono un po’ il ‘call center’ della sanità, una riduzione della diuresi. Questo fenomeno, dovuto alla perdita di liquidi per il caldo, con la concentrazione delle urine, determina spesso infezioni urinarie. Problemi che in questo periodo sono temibili perché rischiano di scombinare il labile equilibrio di questi pazienti”.
Quali, sempre che vi siano, i consigli da seguire con questa insopportabile calura? Il presidente consiglia in primis, “Bere, tanto, utilizzare i condizionatori il più possibile; mangiare frutta e verdura che contengono i sali minerali che si perdono; non uscire di casa nelle ore più calde; tenere le finestre chiuse il più possibile per non fare entrare i raggi solari e se non si ha il condizionatore usare i ventilatori; fare frequenti docce e bagni per abbassare la temperatura corporea; evitare cibi ad alto contenuto proteico o di grassi e optare per un’alimentazione semplice, naturale, ricca di verdure“.
Max