“Se ne è accorta perché ha chiesto, dopo la morte del marito, che parte della cifra venisse svincolata per esigenze familiari, ma la direttrice prendeva tempo. Il motivo? Aveva prelevato dal conto della vedova 60mila euro”. E’ l’avv. Michele Calantropo a ripercorrere per l’agenzia di stampa AdnKronos, l’odissea della sua assistita, frodata dalla direttrice dell’ufficio postale di Termini Imerese (nel palermitano). La responsabile dell’ufficio cercò di tergiversare chiedendo tempo davanti alle rimostranze della signora, preoccupata dall’ammanco di soldi, e cercò di tranquillizzarla che di lì a poco sarebbe stata rimborsata dell’intera somma sparita. “Così non è stato, però – aggiunge il legale – perché le ha ridato soltanto 40mila euro. A conti fatti mancano ben 20mila euro”. Una testimonianza, quella portata dalla signora, in breve tempo seguita da quelle simili di altri quattro correntisti, che hanno a loro volta “denunciato di aver subito lo stesso trattamento”. Dunque un ’sistema’ collaudato quello della direttrice di questa filiale postale, dalla quale ha attinto per ben 124mila euro”. Come sottolinea infine il legale, “Non pensava certo che la direttrice delle Poste le portasse via i suoi soldi. Adesso è accusata di appropriazione indebita, ma noi rivogliamo anche tutta la somma indietro”.
M.