Hong Kong, il leader della “protesta degli ombrelli” è stato rilasciato. Finisce dunque la vicenda contorta di Joshua Wong, una storia carica di spunti, indicazioni e anche ombre.
Joshua Wong dunque vede la fine del tunnel Il leader della “protesta degli ombrelli” esce dal carcere di Lai Chi Kok e vede dunque la conclusione di una sorta di epopea che aveva fatto discutere molti.
L’attivista, come è noto, ha scontato la sua pena di due mesi di carcere, ma non ha fatto mancare fin da subito la sua scelta di campo in merito alle proteste di questi giorni: “Il capo dell’esecutivo si deve dimettere“.
A Hong Kong, la vicenda di Joshua Wong, specialmente in queste ore, è particolarmente sentita. Dopo essere stato rilasciato, il leader “protesta degli ombrelli” ha iniziato a rappresentare ancora di più una sorta di concreta speranza in termini di attualità.
Erano in molti infatti ad attenderlo tra i giovani in protesta, posizionati sotto il portico del parlamento di Hong Kong. E dunque per il 21enne Joshua Wong, uscito dal carcere, l’avventura controversa dopo una pena di due mesi per il suo ruolo di leader nella rivolta degli ombrelli riparte senza freni.
Aggiornamento ore 07.01
E’ ufficiale, il 21enne Joshua Wong: il leader della “protesta degli ombrelli” è stato rilasciato. Questa mattina il noto Joshua è uscito dal carcere di Hong Kong ed ha sciorinato un largo sorriso a chi ha potuto incontrarlo oltre il penitenziario di Lai Chi Kok.
Il giovane attivista si è subito scagliato Twitter, recuperando il tempo perso: “Ciao mondo, ciao libertà. Forza Hong Kong! Ritirare la legge sull’estradizione. Carrie Lam dimettiti. Stop alle persecuzioni politiche”, ha scritto. E ben 200 mila follower avranno senz’altro letto.
Tanti gli slogan, i cartelli e i giudizi benevoli che lo hanno enfatizzato in questi giorni di protesta: la marcia dei due milioni di ieri e le sue azioni di ribellione hanno colpito tanti studenti che abbracciano le tesi del movimento delle mascherine che sembra avvicinarsi molto a quello degli ombrelli di cinque anni.
Aggiornamento ore 09,21
La storia di Joshua Wong, il 21enne leader della “protesta degli ombrelli” che è tornato in libertà ad Hong Kong, sembra aver dato parecchia ispirazione, come altre figure carismatiche, alle nuove leve di protesta che attualmente si stanno sollevando.
Il fatto di essere stato in prigione ha acuito la sua forza ascendente tra i giovani, ma rispetto alle attuali proteste, che sembrano avere un’essenza più ‘orizzontale’, come è stata definita (e cioè con meno leadership predefinite e più universalità), la figura di Joshua Wong spicca in modo diverso.
Contraddistinto infatti da una fervida determinazione nonostante sia ancora pressoché un ragazzino, Joshua Wong ha fatto della protesta un mantra nella personalizzazione della stessa: il suo idealismo non si è ridotto con il carcere e il futuro nella politica sembra certo.
Spingendo per l’autodeterminazione, mira a un voto per restare o meno parte della Cina. Joshua, già esaltato da molta stampa internazionale, possibile candidato al Nobel, fa di Hong Kong un nuovo centro nevralgico delle prospettive di rilancio della politica giovanili in termini di rilancio di libertà e emancipazione.
Aggiornamento ore 12,57