Ricordando che a rendere in parte legittima la protesta c’è in gioco l’identità stessa di una ‘area’ che, dall’essere una ex colonia britannica, si è improvvisamente ritrovata sotto la sovranità cinese, intendiamo spiegare il perché di questa stagnante situazione di scontri e proteste.
Continua a precipitare ogni giorno più in basso il vortice di violenze che fanno da cornice alle continue e dure manifestazioni che quotidianamente animano Hong Kong. Ciò che appunto impressiona, è l’impennata della condotta violenta che contrappone la cittadinanza, che dall’urlare semplici slogan, è passata all’offesa fisica, come vedremo anche abbastanza ‘truce’.
Così, dopo lo studente centrato da un proiettile sparato da un agente ad altezza d’uomo (e fermato in un video che sta girando in rete) sabato scorso nel distretto di Sai Wan Ho, stamane nelle strade urbane di Hong Kong si è davvero andati oltre. Come ha infatti riferito la Bbc, al culmine di un violento litigio, un sostenitore di Pechino è stato cosparso di liquido infiammabile ed arso vivo.
I violentissimi scontri sono ricominciati lo scorso venerdì, quando nell’ambito di duri scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, un altro studente è ‘misteriosamente’ precipitato da un ponte…
Max