“Se c’è qualche mela marcia ve la farò conoscere io attraverso i dati che la tesoreria ci darà nelle prossime ore in maniera dettagliata. Sarà una grande operazione di trasparenza”. E’ un Di Maio determinato quello che, commentando la vicenda ’rimborsopoli’ interna al M5s, che affronta i giornalisti uscendo dal Mef. “Evidentemente ho sbagliato a fidarmi dell’essere umano. Però c’è tempo per rimediare – spiega il candiato premier- Queste persone, appena sono state individuate, sono state allontanate e sono una piccola percentuale rispetto alla stragrande maggioranza dei candidati e dei parlamentari che hanno fatto il loro dovere, così come gli europarlamentari e i consiglieri regionali che hanno versato sul fondo per le microimprese. Da noi chi fa il furbo viene messo fuori, nel Pd l’hanno fatta ministro dei rapporti con il Parlamento e poi sottosegretario, dall’altra parte ci sono autisti di camorristi. Questa è la differenza” ha osservato Di Maio, anticipando che ad ore .”saranno pubblicati i dati ufficiali del Mef, nome per nome, di tutti i candidati M5S, quanto hanno restituito, quanto hanno donato di stipendi. Questa vicenda si trasformerà in un boomerang per gli altri partiti. Noi abbiamo restituito decine di milioni di euro, gli altri si sono mangiati decine di milioni di euro. Faremo diversi restitution day in questa campagna elettorale, anche con i fondi dei nostri consiglieri regionali . Perché vogliamo dimostrare all’Italia che fare politica in maniera differente è possibile”. Intanto sul blog pentastellato sono comparsi i primi nomi di alcuni tra quanti coinvolti nel caso dei bonifici mai effettuati: “Stiamo procedendo con i controlli per mettere fuori dalla porta quelli che non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto – si legge – sono emerse irregolarità: Andrea Cecconi, Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Ivan Della Valle, Emanuele Cozzolino. A ognuno di questi è stato chiesto di provvedere immediatamente a versare quanto dovuto”. Tuttavia, sul sito ufficiale del programma ’Le Jene’ d Italiauno, tra i parlamentari che avrebbero “falsificato le restituzioni di parte degli stipendi al Fondo per il microcredito”, vengono indicati Barbara Lezzi, Elisa Bulgarelli, Silvia Benedetti, Massimiliano Bernini e Giulia Sarti. Dal canto suo, commentando la vicenda, Beppe Grillo è invece convinto che quanto accaduto “alla fine ci favorirà! Ora tutti, anche il panettiere qui all’angolo, sanno che i nostri si tagliano gli stipendi e restituiscono soldi che gli altri si tengono in tasca”.
M.