“La situazione è questa, cari amici commensali della zuppa. Mi sono beccato il virus. Ho fatto il tampone, e risulta positivo e quindi per i prossimi almeno 14 giorni dovrò stare in isolamento. Ovviamente lo faccio seguendo tutte le procedure che i medici dello Spallanzani, molto bravi e rigorosi, mi hanno spiegato. Verrò contattato dalla Asl e sarò sotto monitoraggio soprattutto per questa tosse che mi è improvvisamente arrivata insieme al virus.
“Non so come sia riuscito a beccarmi il coronavirus”
Negli ultimi 15 giorni non mi sembra di aver fatto niente di particolarmente incasinato. Anzi sono stato piuttosto attento, eppure il virus me lo sono beccato. E mi dispiace molto soprattutto per i colleghi, i tanti colleghi, con cui abbiamo lavorato a ‘Quarta Repubblica’ che forse non si sono beccati il virus (me lo auguro) ma che si sono beccati la quarantena da oggi per 14 giorni e per loro, a parte la seccatura, è un problema da tutti i punti di vista. Quindi mi scuso con tutti quanti loro e mi spiace moltissimo”.
Così, tra un colpo di tosse e l’altro, Nicola Porro, il giornalista-conduttore di Rete4, il cui tampone ha dato esito positivo..
“Non ho intenzione di informarvi sul mio stato tipo Gf”
Quindi, attraverso il suo sito (www.nicolaporro.it), il giornalista commenta attraverso un video la sua situazione: “C’è poco da dire è una brutta influenza. C’è qualcuno come il mio amico professore Ricolfi che dice che questa è una fake news, che è molto peggio di una brutta influenza. Ed è vero. È vero per quelli che sono negli ospedali e nelle rianimazioni, che non sono sufficienti. Ma io – tiene subito ad avvertire Porro – non voglio fare su me stesso una comunicazione alla ‘Grande Fratello’, minuto per minuto: quanta febbre ho, quanta tosse ho, quanto ossigeno nel sangue. Spero che qualcuno non mi obblighi a ricoverarmi però la comunicazione deve essere laica, seria. Cioè ad alcuni prende come sta prendendo a me (e spero che non peggiori) ad altri invece sta prendendo veramente male e su quello non si scherza. Quindi un pochino più di responsabilità da parte di tutti quanti noi e cerchiamo di capire che è molto, molto, molto facile trasmetterlo perché io ancora non ho capito chi cacchio e dove cacchio sia riuscito a beccarmi il coronavirus che questa sera mi impedirà di avere il solito rapporto televisivo con voi. Ma non mi impedirà di avere la nostra ‘Zuppa‘”.
“Non preoccupatevi per me, pensiamo a chi ha un’età”
Poi, concludendo il video, il giornalista aggiunge: “Detto questo è ovvio che la trasmissione non potrà andare in onda questa sera Quarta repubblica si fermerà almeno per due puntate, almeno per quindici giorni. Questa è l’era, altro che del metro di distanza, del kilobite di distanza. Un grande ringraziamento ai tanti che sono preoccupati per me. Non preoccupatevi. Non è retorica. Ci sono ben altre persone per cui preoccuparsi e bisogna preoccuparsi per persone che hanno una certa età e che conviene che con persone come il sottoscritto non siano mai in collegamento“.
Max