(Adnkronos) – Due anni di preparazione meticolosa. Un piano preciso per colpire al cuore Israele, ma improvvisamente sfuggito di mano agli stessi miliziani davanti all’inconsistenza delle difese dello Stato ebraico – “una tigre di carta” l’ha definito un alto responsabile Hamas – e degenerato in un massacro sanguinoso e caotico. Quello che il Washington Post descrive come l’attacco più mortale nella storia di Israele, con almeno 1.400 persone uccise e quasi 200 sequestrate, è stato l’effetto di uno scenario che il movimento islamista palestinese mai si sarebbe aspettato di affrontare alla vigilia.
La mattina del 7 ottobre, centinaia di militanti di Hamas hanno acceso le loro GoPro e i cellulari e hanno iniziato a trasmettere la strage in live streaming. Ma quello che era iniziato come un attacco furtivo altamente organizzato, utilizzando la tecnologia dei droni per superare i punti di osservazione militari israeliani, si è tramutato in una carneficina senza eguali per la totale assenza di resistenza. Da una parte ha ribadito la capacità di Hamas di pianificare, di uccidere indiscriminatamente e di nascondere i dettagli di un’operazione su larga scala, dall’altra ha evidenziato la sua difficoltà nel gestire i miliziani una volta che questi si sono fatti strada attraverso la barriera di confine di Israele.
Mentre i massacri dilagavano a più di 20 tra città e kibbutz israeliani, un video mostra gli uomini di Hamas provare a stipare un grande gruppo di ostaggi feriti nel retro di un camioncino. Alcuni arrivati in motocicletta si affrettano a trovare veicoli per riportare i loro ostaggi a Gaza. A Kfar Aza, hanno rotto i finestrini di un’auto cercandone una da rubare. Yaffa Adar, una nonna di 85 anni della comunità di Nir Oz, è stata trasportata oltre la barriera su una golf cart.
La leadership politica di Hamas in esilio si è detta scioccata dalla mancanza di resistenza: “Ci aspettavamo di prendere un numero minore di ostaggi e di tornare, ma l’esercito è crollato davanti a noi, cosa dovevamo fare?”, ha spiegato Ali Barakeh, uno dei leader dell’organizzazione in esilio a Beirut. “L’esercito israeliano è diventato una tigre di carta – ha continuato – Ed è per questo che il numero degli ostaggi e delle vittime israeliane è stato così grande”.
Miri Eisin, ex alto ufficiale dell’intelligence delle forze di difesa israeliane, ha evidenziato che l’operazione è stata il risultato di almeno due anni di pianificazione, un periodo che ha visto due conflitti tra lo Stato ebraico e la Jihad islamica palestinese. All’epoca, Hamas fu criticata per essere rimasta in disparte mentre i leader della formazione islamista alleata venivano eliminati dagli attacchi israeliani.
Faceva parte di un piano più ampio, “per indurre Israele all’autocompiacimento”, mentre Hamas raccoglieva informazioni di intelligence e sviluppava silenziosamente le sue capacità, ha aggiunto Eisin, secondo cui l’apparente conoscenza che i miliziani hanno delle città di confine israeliane potrebbe essere stata raccolta in parte dalle migliaia di abitanti di Gaza che attraversavano il confine israeliano quotidianamente.
“Coloro che hanno attaccato Israele non sono squadre terroristiche, ma una brigata appartenente a un esercito, che conta decine di migliaia di soldati e costruito nel tempo con fondi destinati a cause umanitarie”, ha precisato Meir Ben Shabbat, ex consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, aggiungendo che alcuni militanti portavano con sé “file di dati sui territori e sugli insediamenti saccheggiati”.
Ma le notevoli capacità militari e di disciplina dimostrate da Hamas sono state cancellate davanti all’inconsistenza israeliana, degenerando in una furia cieca. “È ora di fare fotografie”, ha detto un miliziano in un video che circola su Telegram, girando il telefono verso un corpo, mentre il sangue scorreva lungo il marciapiede. Testimoni hanno indicato che uomini armati hanno tenuto in ostaggio centinaia di famiglie nelle loro case, costringendo alcune a dar loro da mangiare o a guardare mentre uccidevano i parenti.
L’orrore è stato infinito. Secondo i video raccolti dall’esercito israeliano, hanno bruciato cadaveri, decapitato un uomo ferito con una zappa da giardino e hanno sparato a morte agli automobilisti mentre entravano nelle zone residenziali.