HAMAS ATTACCA ANCORA GERUSALEMME di Francesco Paro

L’attacco è avvenuto alle 7.01 di ieri mattina, quando due palestinesi

armati hanno fatto irruzione all’interno della Sinagoga di Har Nof,

uccidendo quattro rabbini a colpi di pistola e mannaie. Sono invece

sette i feriti, tra cui un poliziotto, deceduto durante la notte.

La polizia israeliana è riuscita a rintracciare e ad uccidere gli autori

dell’attacco, arrivati dal quartiere Jabel Markaber.

Il portavoce di Hamas Mushir al- Masri ha spiegato che questa è stata

una vendetta eroica e rapida per l’esecuzione di Yusuf al Rumani, un

conducente di autobus palestinese trovato morto a Gerusalemme. La

famiglia è convinta che sia stata opera di un gruppo di ultrà israeliani,

mentre la polizia afferma che si è trattato di suicidio.

Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato “il pugno di ferro” per

impedire che questi eventi si ripetano. Ha fatto inoltre ricadere la

colpa sul presidente palestinese Abu Mazen e Hamas. Subito dopo

l’attentato è stata convocata una riunione d’emergenza, in cui il

presidente ha ordinato la distruzione delle due case dei palestinesi.

Il leader palestinese ha tuttavia condannato l’uccisione dei fedeli

ebrei a Gerusalemme e di altri civili, ovunque essi siano.

Radio Gerusalemme e la radio militare israeliana hanno affermato

che l’attacco è stato portato a termine dal Fronte popolare per la

liberazione della Palestina, di ispirazione marxista.

Uno dei quattro rabbini uccisi aveva la cittadinanza britannica e gli

altri tre quella americana, difatti l’FBI ha annunciato di voler aiutare

Israele nella conduzione delle indagini. Il presidente Barack Obama è

intervenuto in questo modo: ”Non c’è giustificazione per questi

attacchi sui civili”. Ha invitato poi israeliani e palestinesi a cercare la

pace.

L’appello per costruire la pace arriva soprattutto da Papa Francesco,

il quale ha condannato con forza gli episodi inaccettabili di violenza

che si ripetono in Medio Oriente e che non rispettano neanche i

luoghi di culto. Ha invitato i due popoli a porre fine a questa spirale di

odio e a prendere decisioni coraggiose per la pace.