Onestamente non ne abbiamo lattendibilità, ma se la presidente della Fie (Federazione italiana epilessie), Rosa Cervellione, esprime una così forte denuncia, evidentemente è andata più o meno come si racconta. La presidente della Fie denuncia quanto accaduto alla signora Susanna e suo marito, malamente redarguiti da una ristoratrice di Marotta di Fano, (in provincia di Pesaro Urbino), per limprovviso attacco epilittico occorso a Susanna mentre stava cenando: “Gente come voi dovrebbe restare a casa propria senza andare in giro a spaventare la clientela degli onesti ristoratori”. Nellimpressione generale la 47enne ha perso conoscenza, cadendo a terra. Subito soccorsa dal marito, e da alcuni clienti, una volta riavutasi Susanna è stata accompagnata alla sua auto. Ma quando il maritro si è recato alla cassa per pagare, e chiuedere scusa per aver allarmato la clientela, la ristoratrice lo ha letteralmente inveito per aver la moglie spaventato i suoi clienti. Prosegue la Cervellione: “Ma non è tutto: luomo è stato invitato ad andare a mangiare le sue pizze, nel frattempo prontamente incartate, a casa sua”. Quindi, evidentemente offesa dallaccaduto, la presidente Fie ha rivolto dal suo profilo social un invito alla ristoratrice: “La vorrei pregare di mettere un cartello allingresso del suo locale con scritto Qui le persone con epilessia non sono gradite. Certo mi rendo conto che è una cosa un po pericolosa perché il resto della sua clientela, quella fatta di persone civili, quelle persone che sanno che avere una malattia non è una colpa della quale vergognarsi, potrebbero scegliere di non frequentare il locale di una persona che ha fatto della discriminazione la propria bandiera. Inoltre, le persone con epilessia sono l1% della popolazione nazionale e con i loro amici e familiari rappresentano una bella fetta di mercato. Numerosi altri casi di discriminazione sono stati segnalati alla Federazione Italiana Epilessie: una ragazza che ha avuto una crisi mentre era alla fermata dellautobus, non ha ricevuto soccorso dai passanti ai quali ha chiesto aiuto; diversi lavoratori, dopo avere avuto una crisi epilettica sul posto di lavoro, sono stati relegati in mansioni sempre più marginali, sino ad essere sospesi e poi licenziati; innumerevoli studenti, vengono sistematicamente esclusi dalla partecipazione alle gite scolastiche, con vari pretesti e ununica verità: la scuola non intende farsi carico della gestione di uno studente con epilessia. E lelenco potrebbe essere ancora molto molto lungo.
M.