(Adnkronos) – Aveva compiuto 51 anni un mese fa, Brent Renaud, il videogiornalista del New York Times ucciso a colpi d’arma da fuoco da soldati della Russia oggi a Irpin, in Ucraina.
Renaud, che non era in missione per il New York Times, insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente, in carriera ha prodotto una serie di documentari. Tra gli altri “Surviving Haiti’s Earthquake: Children”, vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times “A Year at War” come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.
Renaud ha passato gli ultimi venti anni a produrre film e programmi televisivi con il fratello. Erano noti per aver raccontato storie di umanità nei punti caldi del mondo: non solo il terremoto di Haiti, anche Iraq, Afghanistan, i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l’estremismo in Africa, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.