(Adnkronos) – “Questo è il quarto giorno che passiamo nella cantina di casa dove, fino a una settimana fa, tenevamo le patate. Siamo in 13, usciamo solo per mangiare e bere quando non sparano. Acqua e gas ancora reggono ma la luce non c’é più e quando fanno fuoco trema la terra e tremano i vetri”. Olga è una ragazza di 19 anni ucraina. Con la sua famiglia e altri vicini è nel seminterrato della sua abitazione a Ivankov, e all’Adnkronos racconta le ore sotto terra, dove la guerra sopra rimbomba e fa ancora più paura.
“Con me ci sono anche otto bambini, il più piccolo ha 4 anni – spiega – Quando fuori sentiamo silenzio, ci affacciamo, mamma cucina in strada tra le macerie dove tutto, il comune, il posto di polizia, è saltato in aria. Non c’é più niente. Qui sparano sempre la notte, iniziano dalle 4 e vanno avanti ogni cinque minuti fino alle otto. In strada ci sono solo militari russi, ma di ucraini nemmeno l’ombra. Per ora resistiamo, abbiamo preso del cibo dai negozi vicini che sono stati fatti esplodere. Ma qui in cantina c’é acqua ovunque, umidità, e siamo tutti febbre e raffreddore. Abbiamo tanta paura”.
(di Silvia Mancinelli)