(Adnkronos) –
Russia fuori dal G20 a causa della guerra in Ucraina come dal G8 dopo l’annessione della Crimea otto anni fa? In alcune capitali se ne comincia a parlare, dopo la richiesta di esclusione dal gruppo arrivata dalla Polonia, ma Vladimir Putin ha già fatto sapere che intende essere presente al vertice di Bali di fine ottobre che concluderà la presidenza indonesiana. E possibilmente in presenza, non in video come avvenuto per il G20 di Roma, quando, ufficialmente causa pandemia, si collegò da Mosca, come l’altro grande assente, il presidente cinese Xi Jinping.
“Dipenderà da molte, molte cose, compresa la situazione del Covid, che sta migliorando. Al momento l’intenzione del presidente russo è di andare”, ha detto l’ambasciatrice russa a Giacarta Lyudmila Vorobieva, sottolineando come il vertice di Bali del 30 e 31 ottobre si concentrerà sui temi economici e non sulla guerra in Ucraina.
Contro la esclusione della Russia – che sarebbe possibile solo se tutti i Paesi membri fossero d’accordo – si è subito schierata la Cina: “Il G20 è il principale forum per la cooperazione internazionale economica. La Russia è un membro importante e nessun membro ha il diritto di espellere un altro Paese”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin
Il G20 come il G7 non ha regole scritte che contemplano l’uscita di un membro dal gruppo, che agisce per consenso. L’unico modo per escludere la Russia – posto che difficilmente la Cina, l’India o anche il Brasile e l’Arabia Saudita sarebbero a favore di un’uscita di Mosca – sarebbe se la presidenza indonesiana non invitasse Putin a Bali, spiegano all’Adnkronos fonti qualificate, per le quali si tratta di una ipotesi del tutto inverosimile. L’Indonesia, che per ora ha rifiutato ogni commento sul tema, ha adottato un atteggiamento cauto sull’invasione russa dell’Ucraina: il 2 marzo scorso ha votato la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu di condanna dell’aggressione di Mosca, ma non ha aderito alle sanzioni.
Il tema dell’esclusione dal G20 – e dal Wto – è stato sollevato ieri dal ministro per lo Sviluppo economico polacco, Piotr Nowak, che avrebbe proposto di sostituire la Russia nel gruppo durante un incontro con il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ricevendo “una risposta positiva”. Sulla questione del G20, è intervenuto il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, “crediamo che non possa essere business as usual per la Russia nelle istituzioni internazionali e nella comunità internazionale”, ma “vogliamo consultarci con i nostri alleati e partner in queste istituzioni prima di pronunciarci ulteriormente”.
“Non solo il G20, molte organizzazioni in Occidente stanno cercando di espellere la Russia”, ha sottolineato l’ambasciatrice russa a Giacarta, definendo “la reazione assolutamente sproporzionata” e avvertendo che l’espulsione del suo paese renderà più difficile risolvere “i problemi economici globali”.
Fra i Paesi europei membri del gruppo per ora si è espresso il cancelliere tedesco Olaf Scholz, presidente di turno del G7: “Quando si tratta della questione di come procedere sul Wto ed il G20, è imperativo discuterne con i Paesi che sono coinvolti e non decidere singolarmente”. “E’ abbastanza chiaro – ha chiarito il capo del governo di Berlino, sottolineando che le priorità adesso sono altre – che siamo impegnati con qualcos’altro che riunirci in questi incontri. Abbiamo bisogno urgente di un cessate il fuoco”.