(Adnkronos) – “E’ una cosa dell’altro mondo sospendere un corso su Dostoevskij dopo l’attacco della Russia all’Ucraina. Ma siamo impazziti! Non posso crederci, è inaudito, la mia solidarietà a Paolo Nori”. Così il filosofo Massimo Cacciari all’Adnkronos. “Ma neanche in Germania degli anni Trenta, probabilmente lo avrebbero sospeso. Poi dico, per Dostoevskij, avrei capito nella follia totale di sospendere un corso su un poeta che ha scritto la Divina Commedia in onore di Putin”.
“Abbiamo appena fatto un Convegno ai Lincei su Dostoevskij, ho appena finito di scrivere un saggio sugli atti di questo convegno. E’ folle, che si vergognino. Ma chi sono questi che hanno deciso, questo branco di deficienti della Bicocca. Fa venire i brividi dall’orrore, una cosa da impazzire. Bisognerebbe moltiplicarli i corsi su Dostoevskij, su Tolstòj, sui Grandi Russi. Io spero ci sia un appello, che siano messi in manicomio questi pazzi che hanno preso una decisione del genere”, dice ancora.
“Questo dimostra ormai -aggiunge- in che clima viviamo: un clima di caccia alle streghe a 360 gradi. Siamo un Paese che sta portando il cervello all’ammasso. Prima tutto sì sì, no no, nero o bianco su tutte le questioni. E adesso di tutta l’erba un fascio, Russia di Putin con dentro Dostoevskij. Poi Tolstoj? Chi sarà il prossimo? Tutto insieme, facciamo un bel grumo da una parte e dall’altra, cerchiamo di rincoglionirci più di quanto già non lo siamo in questo paese di merda”.