(Adnkronos) – Nelle prossime due o tre settimane gli scontri aumenteranno di intensità nella parte orientale dell’Ucraina, regione dove la Russia continua al momento a concentrare i propri sforzi. A confermarlo è il ministero della Difesa britannico citando l’ultimo rapporto dell’intelligence del paese. Nel documento si parla di attacchi russi vicino Donetsk e Luhansk, e di ulteriori scontri intorno alle città di Kherson e Mykolaiv. I russi stanno inoltre premendo in direzione di Kramatorsk. Il ministero della Difesa fa infine presente che le forze russe continuano a spostarsi attraverso la Bielorussia nel quadro del loro ridispiegamento nella parte orientale dell’Ucraina.
Continua intanto l’assedio a Mariupol, dopo che ieri il leader filorusso ha annunciato che le sue forze avevano preso il controllo del porto. Notizia smentita dal comandante in capo delle forze di Kiev e dal vicesindaco della città, secondo i quali le truppe ucraine resistono. Per il sindaco della città, Vadym Boychenko, le vittime civili sono oltre 10mila.
Quanto all’uso di armi chimiche, gli Stati Uniti non confermano per ora le denunce di un possibile uso a Mariupol, il porto sul mar d’Azov, sotto assedio da oltre un mese. “Siamo al corrente di notizie che circolano sui social media secondo cui le forze russe hanno dispiegato una potenziale arma chimica a Mariupol. Non possiamo confermarlo al momento ma continuiamo a monitorare la situazione da vicino”, ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby. “Se fossero vere, queste notizie sarebbero profondamente preoccupanti – ha sottolineato ancora Kirby – e riflettono le preoccupazioni che abbiamo sul potenziale uso da parte russa di una varietà di ‘agenti antisommossa’, tra cui gas lacrimogeni mischiati ad agenti chimici, in Ucraina”.