L’Unione Europea ha deciso di non prendere una posizione ufficiale sull’uso delle armi occidentali da parte dell’Ucraina in territorio russo. Dopo 900 giorni di conflitto, Bruxelles non ha raggiunto un consenso unanime, lasciando la decisione ai singoli Stati membri. Questo esito, arrivato dopo il vertice dei ministri degli Esteri europei, è stato deludente per Kiev, che sperava in un supporto più deciso per utilizzare le armi fornite dall’Occidente contro la Russia, anche oltre i confini ucraini.
Negli ultimi 20 giorni, le forze ucraine hanno superato il confine russo e preso il controllo di una parte significativa della regione di Kursk. Inoltre, l’Ucraina sta cercando di espandere la sua avanzata anche nella regione di Belgorod, nel tentativo di “portare la guerra a casa di Putin”, come affermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Gli Stati Uniti avevano già concesso a Kiev un parziale via libera per l’utilizzo di armi americane nelle vicinanze del confine russo, in risposta alle operazioni russe nella regione di Kharkiv. Tuttavia, l’Unione Europea non ha raggiunto un accordo simile. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, aveva inizialmente sostenuto l’idea di rimuovere le restrizioni sull’uso delle armi fornite all’Ucraina, ma alla fine ha dichiarato che la decisione finale spetta ai singoli Stati membri.
Aggiornamento ore 10.30
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito che ogni Paese ha il diritto di decidere come utilizzare le armi inviate all’Ucraina. L’Italia, ad esempio, ha fornito principalmente armi difensive, come la batteria Samp-T, che non può essere utilizzata in territorio russo. Tajani ha sottolineato che né l’Unione Europea né la NATO hanno preso una decisione collettiva, e ha riaffermato la posizione italiana di utilizzare le armi solo all’interno del territorio ucraino. Il partito Forza Italia ha aggiunto che le proposte unilaterali avanzate da Borrell non hanno avuto alcun effetto nelle discussioni informali.
Aggiornamento ore 11
Le posizioni dei singoli Stati membri dell’UE variano notevolmente. L’Olanda, per esempio, ha adottato una linea più permissiva. Il generale olandese Onno Eichelsheim ha dichiarato che le forze ucraine possono utilizzare gli F-16 forniti dai Paesi Bassi per colpire obiettivi in territorio russo, purché rispettino le leggi di guerra. In contrasto, l’Ungheria ha espresso una posizione nettamente opposta. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha definito le idee di Borrell “proposte folli” e ha criticato la “corsa pericolosa” verso l’invio di più armi all’Ucraina, ribadendo la posizione ungherese per la pace e contro l’escalation del conflitto.
Aggiornamento ore 11.30