“E’ veramente fondamentale avere una relazione tra il mondo dei manager e le istituzioni nella fase di attuazione del Pnrr, che arriverà a conseguire le sue finalità solo se nella fase di attuazione; ci sarà un ruolo molto attivo del livello locale, sia per quanto riguarda le istituzioni, quindi Regioni e Comuni, sia per quanto riguarda le rappresentanze, le parti sociali e naturalmente i protagonisti delle imprese, perché questa attuazione sarà virtuosa solo se terrà insieme i vari pezzi creando a livello locale uno sviluppo che sia sostenibile e guardi effettivamente al futuro”. A dirlo Maria Cecilia Guerra, sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia in occasione dell’assemblea di Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) dal titolo ‘Riprendiamoci il gusto del futuro’.
Rivolgendosi a Manageritalia sottolinea quanto sia “interessante nelle vostre riflessioni l’attenzione per il ruolo cruciale e dinamico che i manager possono svolgere nel nostro Paese, in particolare mi riferisco a tre argomenti che mi sembrano di notevole rilevanza: in primo luogo quali prospettive per la crescita dell’economia nel nostro Paese, quali prospettive per i vostri settori e quindi quale è il contributo che volete dare”.
“E’ veramente il momento – sottolinea Guerra – di riflettere non solo su una ripresa ma anche su una ripresa che deve fare i conti con delle trasformazioni significative che coinvolgono ad esempio la transizione ecologica e la transizione tecnologica. Sono molto interessata al fatto che voi proponete una riprogrammazione, un pensiero lungo sul vostro settore a partire dal turismo, nella consapevolezza che il turismo, il commercio, i trasporti, i servizi, devono rappresentare una offerta integrata, una visione complessiva e soprattutto una visione ben incardinata sui diversi territori del nostro Paese con le diverse caratteristiche che li contraddistinguono”.
“Fondamentale – aggiunge – anche la riflessione che proponete per quanto riguarda la professione: è evidente che anche i manager devono avere delle tutele, soprattutto a fronte di difficoltà di perdite di occupazione, di transizione da un posto all’altro”.
“Ma è anche – avverte il sottosegretario – un problema di investimento sulle competenze, perché se è vero che per l’insieme dei lavoratori ci sarà bisogno di continua ‘ri-formazione’, perché sarà necessario essere dinamici, questo è vero anche per i manager le cui competenze sono fondamentali e assolutamente necessarie e trainanti”.