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Guerra, continua la resistenza dell’Ucraina: “Morti 17.200 soldati russi”

Ormai è chiaro a tutti: l’Ucraina non si arrenderà. Quella che per Putin doveva essere una guerra lampo si è trasformata in una campagna dura e lunga. Soprattutto grazie alla volontà del popolo ucraino, che mai ha pensato di consegnare la propria nazione agli invasori. Da più di un mese l’Ucraina resiste agli attacchi russi, ma è costretta a cedere in alcuni territori.

Il “vice ministro dell’Informazione” dell’autoproclamata Repubblica riconosciuta dalla Russia, Daniil Beznosov, citato dall’agenza Tass, ha dichiarato che “su Mariupol la pulizia della città continua, il centro è già sotto il nostro pieno controllo“. D’altra parte gli ucraini dichiarano di resistere ancora a Mariuopol.

Il sindaco della città, Vadym Boytchenko, ha detto che “le forze ucraine continuano a resistere, nella misura della loro capacità difensiva. Il rapporto di forze sul terreno va a loro svantaggio. Si tratta di una difesa eroica. La bandiera ucraina sventola sempre su Mariupol”. Il sindaco ha poi confermato: “Almeno 300 persone sono morte nel bombardamento del teatro di Mariupol”.

Sono molti di più invece i soldati russi morti dall’inizio della guerra. Secondo il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine diffuso su Facebook sarebbero 17.200 le perdite tra le fila della Russia. Dati in continuo aggiornamento, a cui si aggiungono, secondo le fonti ucraine, 597 carri armati, 1710 mezzi corazzati, 303 sistemi d’artiglieria, 96 lanciarazzi multipli, 54 sistemi di difesa antiaerea.