“Il digitale è una opportunità importante per il paese e l’Italia sta crescendo in fretta da una base di partenza bassa”. E’ quanto sottolinea l’amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi secondo cui è importante a tale riguardo “non lasciare indietro” anche le persone che hanno meno competenze: “non voglio parlare – osserva – di analfabeti digitali ma di persone meno esperte” molti dei quali hanno più di 50 anni e vivono in piccoli o medi centri. Nel suo intervento alla presentazione del volume di saggi ‘Conoscenza, competenza, creatività, crescita’ al Centro studi americani, Gubitosi ha spiegato che “investire in capitale umano è più difficile che in altri settori perché non hai nel breve un ritorno” da quantificare. Ma che bisogna farlo a partire dall’istruzione anche puntando sul merito “una parola di cui ci riempiamo la bocca ma che fa anche paura perché significa confronto. Anche alcune nostre università hanno paura del ranking” una pratica comune nel mondo accademico anglosassone. Viceversa “va condiviso il fatto che il merito è un valore”.
Quindi “il problema non è chi vuole andare a lavorare all’estero come hanno fatto 14mila nostri giovani, il problema è il non ritorno. Bisogna inoltre fare in modo che anche da fuori si venga a studiare in Italia: Milano sta diventando un polo di attrazione, dovremmo estendere questo. Per farlo dobbiamo cambiare alcune cose ad esempio premiare di più atenei meritevoli” conclude Gubitosi.