In digital download e sulle piattaforme streaming ecco ‘Vlado’, il nuovo singolo del quintetto strumentale Guappecartò, che anticipa l’album ‘Sambol – Amore Migrante’ (CSB/Radio France International e distribuito da L’Autre Distribution), in uscita il 15 novembre.
“Questo brano è stato sviluppato prendendo spunto da ‘Sei stata la mia vita’, una composizione molto malinconica che rimanda a qualcosa o qualcuno che è stato amore totalizzante in passato, ma che ora sembra perduto – afferma il contrabbassista Pierluigi D’Amore, in arte Mr Braga – A questo, abbiamo aggiunto un piccolo tema incompiuto, pieno di vita, energia e in fin dei conti di ottimismo. Una volta terminato, il brano è diventato un inno al concetto di amore perpetuo, migrante. È per questo che abbiamo deciso di chiamarlo “Vlado” (come veniva chiamato dai suoi cari Sambol), il cui amore per la musica non finisce con la sua dipartita ma continua a vivere”.
L’album “Sambol – Amore Migrante” è composto da 9 rivisitazioni delle opere di Vladimir Sambol, compositore degli anni ’30 nato a Fiume ed emigrato in Svezia dopo la Seconda Guerra Mondiale. La scrittura del musicista è stata in alcuni casi fedelmente rispettata, in altri invece è servita a sviluppare brani profondamente diversi dall’originale a favore di una ricerca sonora inedita e atipica per il quintetto. Il disco nasce dall’incontro con la figlia di Sambol, Mirjam Sambol Aicardi, che rimane impressionata dai live dei Guappecarto’, invitandoli a ripercorrere il repertorio del padre.
Questa la tracklist dell’album: “Vlado”, “Tango (Invocazione)”, “Amore Migrante”, “Chance”, “Balkanika”, “Sorgen”, “Anonimus Fiumanus”, “Cvijetak”, “Vagabondo Pensiero”.
“Vlado” è un brano ispirato a “Sei stata la mia vita”, partitura del compositore di origini croate Vladimir Sambol, reinterpretata dal gruppo musicale secondo il loro stile.
Il video, diretto da Niki dell’Anno, mette in scena la fuga del musicista Vladimir Sambol durante la Seconda Guerra Mondiale. Ricco di simbolismo, il filmato ripercorre i momenti gioiosi che il giovane compositore ha passato prima di dover abbandonare il suo Paese natale.
“Vlado ritorna nei luoghi della sua giovinezza, dai quali è stato costretto a fuggire, per vicissitudini legate alla Seconda Guerra Mondiale – dichiara Mr Braga – Vivide nella sua mente sono le immagini gioiose di festa: la musica, le danze, la natura. Un’allegria purtroppo precaria, inquinata dal siero dell’odio che i potenti della Terra stanno diffondendo. Fortunatamente i semi dell’Amore, della Vita e dell’Arte passano di generazione in generazione, trascendendo i mortali ed entrando nell’eternità, come la musica di Vlado ha fatto con noi, tramite sua figlia Mirjam”.
I GUAPPECARTO’ nascono a Perugia come musicisti di strada nel 2004. Vengono notati dalla celebre attrice Madeleine Fischer durante una loro performance, che se ne innamora artisticamente e chiede loro di comporre una colonna sonora per il film “Uroboro”, pubblicato lo stesso anno. Grazie a questo incontro, i giovani musicisti intraprendono il loro percorso artistico che li porterà a Parigi, spinti dal desiderio di poter suonare i loro strumenti e condividere la loro musica oltre i confini italiani. Dai margini dei sobborghi parigini, i Guappecarto’ cominciano a farsi notare dal pubblico e dalla critica. Nel 2009 viene pubblicato l’album di debutto “L’amour c’est pas grave”, registrato tra Milano e Parigi. Il quintetto pubblica l’omonimo album “Guappecarto’” nel 2012, al quale segue nel 2015 “Amay”, insieme alla cantautrice Neripè. In quest’album è inoltre presente una collaborazione con Mauro Pagani (al violino nel brano “Un Fiore Nascosto”). Lo stesso anno esce “Rockamboles”, album prodotto da Stefano Piro e ad oggi alla quinta ristampa. Il disco è colonna sonora del film “Gatta Cenerentola” (vincitore di 2 David di Donatello e Ciak d’Oro), di “Soyalism”, dello spettacolo teatrale “Ensemble” di Fabio Marra e dell’opera contemporanea “Occitane” di Emanuele Filipo. Dal loro esordio, i Guappecarto’ si sono esibiti in più di 1500 concerti in tutta Europa (tra i quali la 74a Mostra del Cinema di Venezia e l’Avignone Festival), comprese importanti location francesi e italiane come il Palais de Tokio, il Palazzo Grenoble di Napoli (sede del Consolato Francese) e la Philarmonie de Paris.
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Max