“Il problema della presenza nelguanoprodotto daglistorni del germemycobacterium tubercolosis avio, che causa una tipologia ditubercolosi, esiste. Ma la possibilità di un contagio nell’uomo èun evento rarissimo. Non c’è un rischio zero perché non può esserci in natura, ma molto dipende dalla salute del sistemo immunitario”. Il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Antonio Chirianni, commenta con i cronisti dellAdnKronos Salute la denuncia espressa dell’Aduc, sullimbarazzante stato di alcune strade romane (Lungotevere in primis), ricoperte dal guano degli storni, in cui “può annidarsi il germe della tubercolosi”. Ma lAduc non ha escluso leventuale presenza, nel guano, di malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche. “La malattia da mycobacterium tubercolosis avio è un evento raro nell’uomo spiega Chirianni – e solo in casi fortemente immunocompromessi, come il caso di pazienti ad esempio con Aids o con fibrosi cistica. Ma se ci fossero stati già dei casi, il sistema di sorveglianza l’avrebbe segnalato e le Asl sarebbero corse ai ripari”. Premessa la solita percentualità di casualità (tanto cara ai nostri amministratori quando di tratta di prendersi responsabilità per la loro spiccata incapacità a fronteggiare qualsiasi circostanza), la domanda che tutti si pongono è: come può avvenire ilcontagio tra il guano infetto e l’uomo? “Attraverso le vie aree, quando il guano si secca e, se polverizzato, viene liberato nell’aria spiega lesperto – ecco dunque che serve una attenta pulizia delle zone dove è più presente il guano. La stessa cosa può accadere anche nel caso di altre malattie che colpiscono i volatili presenti in città come ad esempio i piccioni; una è l’ornitosi.Nell’uomo può provocare febbre, tosse, forti cefalee e, meno frequentemente, difficoltà respiratorie”. A tal proposito l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, tra le soluzioni, una “sarebbe quella di una frequente pulizia delle strade e di avviare operazioni di contenimento della presenza degli storni. Lo scrivemmo nel 1998 al sindaco di Roma di quell’epoca, Francesco Rutelli. Sono passati ben 17 anni e tutto è come allora”. Al momento la prevenzione è affidata a uno sparuto gruppo di giovani in tuta e mascherina che, con un megafono replicante il verso del falco, batte qualche strada alberata ma quanto costa?
M.