Un piano industriale che, tra il 2021 e il 2024, prevede investimenti per 500 milioni di euro e la creazione di 3.000 posti di lavoro, tra le province di Napoli e Caserta, con l’obiettivo di rafforzare il sistema logistico del Sud Italia. E’ quello presentato dagli imprenditori Michele, Ferdinando e Carlo Canciello, alla guida del Gruppo Marican.
“Il Gruppo Marican -spiegano i tre fratelli imprenditori ad Adnkronos/Labitalia- ha presentato un Piano industriale per il prossimo triennio (2021, 2022 e 2023), prevedendo investimenti, tra le province di Napoli e di Caserta, per un totale complessivo di oltre 500 milioni di euro, che consentiranno la creazione di 3.000 nuovi posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indotto che si andrà a generare. Si tratta di investimenti totalmente privati, che non prevedono nessuna forma di intervento o di finanziamento di carattere pubblico”.
Investimenti che puntano ad attrarre anche l’intervento di capitali esteri. “Inoltre, altro aspetto di grande importanza, il Piano industriale presentato dal nostro Gruppo -spiegano i Canciello- ha convinto importanti investitori esteri che hanno deciso di sostenerne la portata mediante un fondo dedicato. Il nostro obiettivo prioritario è quello di rafforzare il sistema logistico del Mezzogiorno in generale e della regione Campania in particolare, attraendo grandi aziende sul territorio e alimentando un circuito virtuoso: investimenti-nuova occupazione”, sottolineano gli imprenditori che negli ultimi anni che hanno realizzato più di 300.000 mq di edifici industriali, progettati e realizzati in un’ottica di logistica integrata ed ecosostenibile, inducendo ad investire in Campania colossi dell’economia globale come Amazon, Ferrero, Magneti Marelli, Mondo Convenienza, Fedex, Eurospin, Fercam, Expert, A.ba.co., Lidl, Caterpillar, Md, Sole 365 e Decò.
Un progetto che punta a seguire la scia dello sviluppo che potrebbe arrivare dagli investimenti del Recovery Plan. “Il tema dello sviluppo economico e dell’occupazione -spiegano gli imprenditori campani- dovrà essere al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza per arginare una recessione che nei prossimi mesi rischia di rendere drammatica la condizione di lavoratori e imprese. C’è bisogno di investimenti massicci e seri, perché la sfida che l’Italia e il Mezzogiorno devono vincere entro i prossimi cinque anni sarà proprio questa: sviluppare e potenziare un sistema logistico integrato in un’ottica di interconnessione e intermodalità delle varie infrastrutture, fino a raggiungere la perfetta intermodalità: aria, ferro, gomma, acqua”.
Per gli imprenditori, “oggi, non è più sufficiente disporre di varie e necessarie infrastrutture, questa è semplicemente la premessa”. “Quello che è indispensabile – avvertono – è la cosiddetta ‘messa in rete’ delle infrastrutture. Se non c’è la rete, non possono funzionare a regime le infrastrutture. Si tratta di uno scenario di estrema rilevanza, che può far preferire agli investitori un territorio rispetto ad un altro, in un contesto economico nel quale altri vantaggi si fatica davvero a trovarne”.
E il tema delle infrastrutture e della interconnessione dei territori è mondiale. “Quanto accaduto nel Canale di Suez -continuano i Canciello- nelle scorse settimane ha messo a nudo una serie di criticità insite, non solo nel trasporto marittimo, ma nel sistema infrastrutturale generale dell’intero bacino del Mediterraneo. Un incidente che ha evidenziato fragilità e paradossi del mercato globalizzato, e ricordato quanto incidenti relativamente banali e imprevedibili possano avere conseguenze enormi per l’economia mondiale”.
Il Gruppo Marican, inoltre, è attivo in settori chiave dell’economia del Paese come immobiliare, costruzioni, agricoltura, energie rinnovabili e food. Ma il punto di partenza per gli imprenditori campani resta il Mezzogiorno che può diventare “l’hub centrale per gli scambi commerciali per tutto il bacino del Mediterraneo: da operatori della logistica è chiaro che il tema delle piattaforme territoriali intermodali è al centro della nostra attenzione”, continuano.
Per i Canciello, “esistono tutte le premesse affinché il baricentro logistico dell’Ue si possa trasferire verso Sud rispetto all’assetto attuale, grazie ad una struttura di investimenti in infrastrutture caratterizzata dalla progressiva diffusione nell’Europa meridionale di poli logistici, da mettere al servizio di aree di produzione che presentino forti potenzialità di sviluppo nel medio-lungo termine. In questa ottica assume un carattere centrale il ruolo del Mezzogiorno, perché è da qui che può passare il futuro dell’economia italiana, ma anche europea”.
“Imprese ed istituzioni dovranno essere capaci di sviluppare un’economia sempre più competitiva, aperta ed integrata con i mercati internazionali, guardando con un occhio al Mediterraneo ed un occhio al Nord Europa”, concludono i tre imprenditori.