“Conoscete il ‘Re dei ratti?’ Il Re dei ratti è un termine folkloristico per riferirsi a un insieme di roditori legati insieme dalla coda e ritrovati in questa posizione una volta deceduti o più raramente mentre ancora in vita. Questa è la politica oggi, questo è il risultato delle democrazie rappresentative. Allora mi chiedo se la democrazia è in apnea, se siamo di fronte alla necessità di trovare nuovi strumenti, inventarci nuovi modi per capire come stare insieme“.
Con un post intitolato ‘Il Re dei ratti’, Beppe Grillo è tornato a scrivere sul suo blog.
Nel corso ella sua analisi prosegue scrivendo: “C’è una iniziativa fantastica di cui vi voglio parlare. Si chiama G1000. Un gruppo di pensatori e di attori indipendenti ha chiamato all’adunata chiunque volesse partecipare ad un reale tentativo di cambiamento del Belgio – scrive tra le altre cose Grillo – Così a Bruxelles l’11 novembre 2011, mille cittadini scelti a caso hanno avuto l’opportunità di discutere, in tutta libertà, il futuro del Paese”.
Poi, in un passaggio Grillo torna sul concetto: “la democrazia rappresentativa era una buona soluzione al tempo della parola stampata, del giornale e in seguito di altri ‘mezzi a senso unico’ come la radio, la televisione e la prima fase di Internet. Ma ora che siamo finiti nell’era digitale, l’era dell’interattività permanente, non abbiamo ancora trovato una nuova forma democratica. E se unissimo la forma diretta a quella casuale? Mi chiedo – aggiunge Grillo – perché non sia possibile realizzare un esperimento su larga scala per rinnovare la democrazia. Se sia possibile che siano le persone ad ispirare e consigliare i politici su ciò che la gente di questo paese desidera veramente e su ciò che ritengono un compromesso accettabile. Le persone hanno cambiato il mondo, perché non possiamo farlo ancora?“.
Max