Per gli ‘appassionati’ di politica e strategia, in questa vigilia di voto che ci porterà ad un nuovo Presidente della Repubblica (ma un Mattarella bis è ancora un opzione possibile), sotto la lente c’è proprio il M5s. In molti stanno alla finestra per vedere ciò che accadrà a Conte & C. rispetto ad un evento che, coinvolgendo direttamente anche palazzo Chigi, significa anche il ‘futuro politico’ degli stessi pentastellati.
E dir che nelle ultime ore in tal senso si sta lavorando alacremente, soprattutto per arginare un’eventuale ‘emorragia di voti’, dunque, allo scopo di riuscire a riunire il Movimento intorno ad un nome in gradi di fungere da collante, Conte ed i suoi più stretti collaboratori avrebbero puntato sulla senatrice a vita, e ‘donna simbolo dell’Olocausto’, Liliana Segre.
Del resto l’alternativa sarebbe ‘la resa’, lasciare cioè l’Aula davanti alla proposta del centrodestra (Silvio Berlusconi), onde evitare eventuali rischi nella ‘quarta chiama’, quando il quorum scenderà e seriamente il Cavaliere potrebbe farcela.
Certo è che ora, con l’uragano messo in moto stasera dalla procura di Milano, il M5s è stato travolta da un’ondata di sgomento e sconforto. E’ lo stesso futuro del Movimento – di suo già in ‘caduta libera’ – ora a far tremare i deputati di Camera e Senato. Anche perché, qualora – ipotesi probabilissima – Draghi dovesse imboccare la salita verso il Colle, ne va anche della tenuta del governo e sul futuro della legislatura.
E dire che, con entusiasmo, in molti tra le fila del M5s, contavano proprio in Beppe Grillo, che fino ad oggi aveva preferito mantenere uno stretto silenzio sul Quirinale. ”Una brutta grana, non ci voleva”, continuano a ripetere deputati e senatori.
Molto ‘pratico’ l’ex ministro Danilo Toninelli (per altro acceso supporter di un Mattarella bis), che ha affermato ”Un’eventuale elezione di Draghi per noi sarebbe la fine, il Movimento esploderebbe in mille pezzi…”. Ed ancora, “E’ impensabile, in un Paese normale, vedere un presidente del Consiglio, divenuto Presidente della Repubblica, suonare la campanella passandola poi al premier da egli stesso nominato. Questo non può rappresentare la scelta migliore dal punto di vista dell’assetto istituzionale del Paese. E anche il Movimento avrebbe certamente grossi problemi, qualora ciò dovesse accadere“.
Fra i primi a rilasciare dichiarazioni alla stampa in merito all’accaduto, è stata la ex sottosegretaria allo Sviluppo economico nel secondo governo Conte, la deputata Mirella Liuzzi, la quale ha affermato: ”Noi membri Commissione trasporti su questo tema abbiamo sempre adottato una linea dura, e non abbiamo subito alcun tipo di pressioni. Quando c’era da essere critici nei confronti dell’azione di ‘Moby’, lo siamo stati. Con Grillo non abbiamo mai parlato di emendamenti e da lui non è arrivata nessuna richiesta”.
Il componente della Trasporti, Bernardo Marino, si dice invece “interdetto e basito nell’apprendere dell’indagine a carico di Grillo. Sono titolare di una proposta di legge per la continuità territoriale da e per la Sardegna, fatta apposta per evitare che Onorato avesse il monopolio su quelle rotte. Non ho mai ricevuto sollecitazioni di alcun tipo, la mia proposta di legge probabilmente non andava molto giù a Moby… Mi limito a dire questo: ho sempre proceduto in completa autonomia. Detto ciò, spero ci siano chiarimenti al più presto“.
Francesco Silvestri, tra i firmatari della proposta di legge 5 Stelle sulla regolamentazione dell’attività di lobbying, ed ex tesoriere del gruppo M5S Camera osserva che “Grillo non è un decisore pubblico, non c’entra con la nostra legge, questa non è una questione che interessa la nostra pdl“.
Intanto, proprio stamane l’ennesima defezione: la senatrice Elvira Evangelista ha annunciato stamane il suo addio al gruppo M5S. “Per ora entrerò nel gruppo Misto, non iscritta ad alcuna componente, ma avvierò delle interlocuzioni perché la mia prospettiva non è quella di rimanere da sola. Con il gruppo si era chiuso ogni rapporto di fiducia, per tanti motivi. In questo momento regna una situazione di caos interno che per me è inaccettabile”. Dunque, ha aggiunto, “voterò in scienza e coscienza, non avendo più diktat di partito”.
In tutto ciò, tanto per dare più ‘pepe’ alla vicenda, proprio stasera Alessandro Di Battista, ormai un ex, rispetto a quanto accaduto a Milano potrebbe metterci il ‘carico da 12’, in quanto parteciperà da Floris su La7, contribuendo così all’eventuale affondo dell’immagine del M5s…
Max