Allungare la validità del Green pass a 72 ore in vista del 15 ottobre, quando la certificazione verde diventerà obbligatoria sui luoghi di lavoro. A chiederlo le Regioni e il leader della Lega Matteo Salvini. Da Matteo Bassetti a Massimo Andreoni, cose ne pensano gli esperti?
Questa richiesta “rischia di far diventare questo strumento inutile”, ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Si deciderà magari che va bene un tampone una volta alla settimana – ha aggiunto – Come al solito abbiamo fatto il Green pass all’italiana, mentre andava fatto alla francese: lo ottieni se ti vaccini, se hai fatto la malattia o se hai problematiche vere. Così davvero non ha nessun senso, continuare sarà solo un disastro perché non sappiamo fare 10-12 milioni di tamponi a settimana. Il sistema rischia di andare in crisi, il Green pass va rivisto perché così è fatto male”.
Prolungare a 72 ore la durata della validità del tampone per l’ottenimento del Green pass “è una misura non basata sull’evidenza scientifica e non prudente. Il periodo è troppo lungo. Il tampone è una misura puntuale di negatività. Quindi prolungare eccessivamente questo periodo di tempo espone a rischio”. E’ il parere di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma. “Si associa il fatto che di per sé il tampone dà una serie di falsi negativi al fatto che, aumentando la finestra temporale, cresce la possibilità di infettarsi. Quindi è meglio essere prudenti”, spiega Ricciardi all’Adnkronos Salute. Il consigliere del ministro Speranza sottolinea che “serve mantenersi nell’ambito delle evidenze scientifiche. Abbiamo capito bene che tutte le volte che si ci è discostati dalle evidenze scientifiche si è andati incontro a problemi. Tutti i Paesi che non hanno preso decisioni basate su dati scientifici hanno compromesso sia la salute che l’economia. Dunque è bene attenersi a quello che sappiamo”.
“Non credo si possa pensare di allungare la durata della validità dei test antigenici per il Green pass a 72 ore, non è un margine di sicurezza accettabile per un test che ha già un sensibilità inferiore al tampone Pcr”. E’ un no drastico quello di Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Pensare di spostare a 72 ore vuole dire correre il rischio di perdersi qualche positivo asintomatico e non possiamo permettercelo – sottolinea all’Adnkronos Salute Andreoni – Personalmente non mi sentirei di considerare questa ipotesi per i testi antigenici”. Sulla possibilità di una proroga alla scadenza del 15 ottobre proposta dalle Regioni, l’infettivologo evidenzia “che c’era il tempo per organizzarsi e il fatto che oggi si dica che non sono pronte mi lascia perplesso, e poi – conclude – c’è una macchina operativa in grado di fare centinai di migliaia di test”.