Non ci voleva certo la sfera di cristallo per prevedere che questo ‘D-day’ intitolato all’obbligatorietà del vaccino per tutti i lavoratori, avrebbe coinciso con un ‘malcontento’ generale.
Puntuale infatti, stamane la protesta ci ha impiegato un minuto a fare il giro del Paese, in diversi casi allertando anche le forze dell’ordine.
Ma facciamo una rapida panoramica della situazione, nelle varie località coinvolte dalle proteste.
Viste le premesse (‘blocco ad oltranza o slittamento dell’obbligatorietà al 30 ottobre’), più volte ribadite dai portuali, ‘nel mirino’ è finita Trieste dove, al varco 4 dell’area portuale, circa 7mila lavoratori hanno manifestato la loro contrarietà all’obbligo del certificato verde, sfidando il monito lanciato ieri sera dal prefetto, pronto a denunciare.
Anche i colleghi del porto di Genova hanno incrociato le braccia o, per lo meno, una nutrita schiera di lavoratori, che hanno ugualmente sostato ai varchi Pra ed Etiopia, non lesinando proteste.
“Il Green pass introduce elementi discriminatori nel mondo del lavoro, ma non serve né a contenere il contagio né ad essere strumento di prevenzione sanitaria”, grida da Torino il segretario nazionale Fisi per il comparto scuola, Ciro Silvestri, che emerge dalla discreta folla di manifestanti che sosta in piazza Castello. Qui, alla protesta promessa dal comitato ‘Fronte del dissenso’, non c’è aria di tensioni ma, piuttosto, un forte desiderio di essere ascoltati.
Inizialmente radunatisi fra la Statale e Piazza Fontana, a Milano un nutrito gruppo di manifestanti ‘no green pass’, sono poi stati fatti confluire all’Arco della pace, dove hanno costituito un presidio. Si tratta di studenti comuni cittadini e di dipendenti Atm. Numerosi gli slogan menzionati, segui all’ormai classico ”Siamo in dittatura”. ‘Curiosa’ la presenza di alcune bandiere della Cgil ma, la maggior parte dei manifestanti ha urlato la propria solidarietà ai portuali di Trieste. Non son mancati momento di tensione, fortunatamente non degenerati.
Folla e slogan anche in piazza Santa Maria Novella, a Firenze dove, no vax e no green pass hanno dato vita ad un presidio ‘statico’. Anche qui grande solidarietà ai lavoratori del porto di Trieste, fortunatamente – nella protesta – un’intenzione ‘rassicurante’ per l’ordine pubblico: “Non vogliamo essere strumentalizzati, siamo manifestanti pacifici, non alla violenza”.
.Infine, nella Capitale, dove tutte le attenzioni sono concentrate nei confronti della manifestazione che andrà in scena nel pomeriggio (si temono infatti ‘infiltrazioni’) dove, le ‘Sentinelle della Costituzione (guidate dall’avv. Edoardo Polacco), daranno vita ad un sit-in. Intanto stamane poche decine di persone hanno inscenato una rapida protesta ‘simbolica’, bloccando la circolazione in via Labicana. Immediato l’intervento delle forze dell’odine, fortunatamente senza accenti di reciproca violenza. Per il momento si è tirato un sospiro di sollievo…
Max