Per il rientro al lavoro in presenza con il green pass obbligatorio “andiamo per step successivi, assolutamente nel privato chi può meglio che mantenga il telelavoro o lo smart working”. Lo dice all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano in vista del rientro in sede dei lavoratori della Pubblica amministrazione previsto dal 15 ottobre.
Nella Pa “è una scelta che si è voluta fare per un’esigenza di normalità, in una condizione epidemica – rileva l’esperto – che adesso è tutto sommato tranquilla e quindi accettiamo questo rischio pronti però – avverte – a dire ‘è un rischio ed è una cosa che potrebbe essere rivista nel tempo’”. Proprio per questo l’invito di Pregliasco è a non accelerare tutti insieme: “Vediamo come prosegue la stagione e – ribadisce – andiamo per step successivi”.
Quanto alla scuola, per Pregliasco “limitare la quarantena al solo compagno di banco del positivo, e accorciarne la durata, “significa aumentare il livello di rischio. Si può fare, è un elemento da valutare, ma non nell’immediato”. “C’è un desiderio che è quello della riapertura – rileva l’esperto – una spinta oggettiva a voler fare di più e meglio. Io dico facciamolo, ma con progressione”. Limitare la quarantena a scuola “ha un suo senso – riconosce Pregliasco – anche per dare valore ai vaccinati, evidenziare questo vantaggio, ma ancora i vaccinati non possono usufruire di questa libertà – avverte – per colpa di una quota eccessiva di non vaccinati a livello generale. Ci siamo quasi, ma aspettiamo”.
“Siamo ancora un po’ indietro – spiega il virologo – rispetto a un dato di circolazione del virus. Ora siamo in una fase decrescente per fortuna, ma – ricorda – ci potrebbe essere un colpo di coda. Aspettiamo ancora un pochino. Valutiamolo, ed è poi una decisione politica rispetto al rischio residuo che aumenta”.