Il Green pass in Italia diventa obbligatorio per viaggiare su molti treni da oggi, 1 settembre, in una giornata che potrebbe essere segnata dalle proteste dei ‘no green pass’ – e dei no vax – nelle stazioni. Massima attenzione, quindi, delle forze di polizia in vista delle manifestazioni annunciate in tutta Italia con comunicazioni che viaggiano con il tam tam sui social. Saranno monitorati i principali snodi del trasporto come stazioni, aeroporti e porti. Come già sottolineato, il Viminale assicurerà come sempre il diritto a manifestare pacificamente nel rispetto delle regole ma non saranno ammessi atti di violenza e minacce.
“Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web”, ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando”non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete”. La giornata si inserisce in un quadro di tensione, alimentata dalle minacce provenienti dall’universo no vax nei confronti di politici – con Luigi Di Maio nel mirino – e medici. Lamorgese, ha espresso” la più ferma condanna per gli attacchi mossi con toni inaccettabili sulla rete contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti in relazione al green pass e alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Tutti questi episodi sono oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria”, ha aggiunto la titolare del Viminale.
In campo anche i sindacati: “Diciamo no alle minacce di bloccare i treni nelle maggiori stazioni italiane”, hanno affermato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta”. Secondo le organizzazioni sindacali “i rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”.
“Il trasporto ferroviario – hanno aggiunto Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è un servizio pubblico essenziale, (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero) che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”. ”Il vaccino – hanno affermato infine i sindacati – fino a questo momento è l’unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza”.