Green pass valido per 12 mesi, e non più per i nove inizialmente previsti. Questa la proposta del ministero della Salute che domani il Cts (Comitato tecnico scientifico) discuterà per approvarne o meno la validità. Il decreto sulla certificazione verde emanato il 6 agosto, verrà discusso in Parlamento per la conversione in legge a metà settembre. Fonti di governo hanno fatto sapere che entro quel giorno verrà presentato un emendamento per l’estensione del Green pass per ulteriori tre mesi.
Ma servirà davvero questo provvedimento alla lotta al Covid? Secondo il Dott. Mariano Amici, medico (e chirurgo) di Ardea, intervistato da Adnkronos, l’estensione di validità del Green pass “non ha alcun fondamento scientifico. I vaccinati sono tra l’altro ed indipendentemente da quanto afferma la propaganda più pericolosi dei non vaccinati, perché si comportano in modo più libero”.
Il Dott. Amici spiega: “La verità è che quanto ho detto lo ammettono anche le Asl, come quella di Palermo Presidio Ospedaliero G.F. Ingrassia e pertanto la verità è che si sta agendo al contrario. Il Green pass lo dovrebbero avere i non-vaccinati che invece con la proroga saranno discriminati per ulteriori tre mesi”.
A rafforzare la tesi del medico di Ardea, anche il testo dell’Asl: “’In tema di varianti e vaccinazione non è stato registrato alcun cambiamento nelle modalità di trasmissione delle infezioni sostenute da varianti virali mentre è stata dimostrata una loro maggiore diffusibilità – legge Amici. – Gli operatori sanitari nonostante siano stati sottoposti a vaccinazione nella quasi totalità dei casi devono essere considerati potenzialmente in grado di infettarsi con Sars Cov 2 e di trasmettere il virus’. Ciò significa – spiega – che evidentemente con il vaccino si selezionano le varianti più pericolose e virulente. Dovrebbero dunque essere i vaccinati a non dover accedere a certi esercizi”, conclude il Dott. Amici.