Oggi il Super Green pass ha fatto il suo debutto nel mondo del lavoro. Chi è sprovvisto di certificazione verde rafforzata, ottenibile con vaccinazione o guarigione dal Covid, non può accedere al luogo di lavoro, sia pubblico che privato. L’obbligo, inoltre, è esteso anche allo smart working. Pena una multa salata.
Il Green pass potrebbe però essere accantonato a partire dal 1 aprile, giorno dopo la scadenza dello stato di emergenza. A confermarlo, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Credo che sia uno scenario possibile, dobbiamo completate la somministrazione delle terze dosi ma con questo ritmo per marzo potremmo aver finito e così si potrà aprire uno scenario con meno misure restrittive”.
Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, all’Adnkronos ha detto: “Il green pass ha esaurito il suo compito di strumento per far vaccinare gli italiani. Mantenerlo oltre il 31 marzo non porterà a far immunizzare di più di quanto fatto fino ad oggi, c’è infatti uno zoccolo duro che non si convince. Rimane uno strumento politico e se il Governo riterrà opportuno estenderlo oltre il 31 marzo sarà solo una decisione politica e non sanitaria. Non di dica il contrario. Andare oltre il 31 marzo è mostrare i muscoli per un gioco che non vale la candela”.
Conclude Bassetti: “Dovrebbe essere ragionevole pensare che se le cose vanno come stanno andando, da marzo si può alleggerire il green pass e mantenerlo solo per alcune situazioni, penso per far visita ai propri cari nelle Rsa – prosegue Bassetti – Se poi il prossimo autunno il green pass dovesse servire di nuovo si può riattivarlo visto che ognuno ha il suo. Ma dire che per ogni cosa ci vuole il green pass non va bene”.