“Il sindacato sembra non comprendere che il Green Pass è uno strumento necessario a contrastare la pandemia, come ha detto anche il ministro Speranza, non certo sospettabile di simpatie confindustriali. E invece vedo una rincorsa dei leader confederali a tutelare i non vaccinati rispetto a tutti coloro che hanno avuto comportamenti etici e civili verso la società. Lo trovo insensato, oltre che pericoloso: in questo modo le imprese vengono lasciate sole, in prima linea. Non va bene, una riflessione va fatta”. Ad affermarlo, in un’intervista a ‘La Stampa’, è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
E infatti una riflessione è in corso, mi pare “Sì, ma con quali risultati? Siamo indietro, e il tempo corre insieme al virus. Da una parte – sottolinea il leader degli industriali – c’è lo Stato, che nella scuola non sa ancora chi sono i suoi dipendenti vaccinati, ed è gravissimo perché fra tre settimane già si torna in aula. Dall’altra parte ci sono i sindacati, che fanno come Ponzio Pilato perché hanno paura di perdere le tessere di chi grida più forte. In mezzo restiamo noi imprenditori, che sulla pandemia siamo invece responsabili. E lo siamo in tutti i sensi, visto che il Covid viene considerato infortunio sul lavoro, e quindi ne rispondiamo sia penalmente che civilmente. Così non va bene. Quella contro il virus è una battaglia di tutti, mentre qui nessuno sembra voler prendersene carico”.
Nelle aziende sta scoppiando la guerra sulle mense: i sindacati, di nuovo, non accettano discriminazioni. Che si fa? “Senta, qui nessuno si sogna di discriminare i lavoratori. Il vero tema è un altro: con questi tassi di trasmissibilità del virus non ci possiamo focalizzare solo sulle mense, dobbiamo mettere in sicurezza tutti gli ambienti di lavoro. Ma dobbiamo farlo subito, ogni giorno perso è un rischio in più per l’autunno che si avvicina”, spiega Bonomi.