L’applicazione dell’obbligo del green pass obbligatorio sul lavoro da oggi, “naturalmente creerà qualche problema, è un provvedimento senza precedenti. Ma chi soffia sul fuoco e pensa di ribaltare il tavolo si dimentica che in Italia sono morte 133mila persone”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea di Confindustria Bergamo. “Al governo diciamo che i problemi ci sono e ci saranno, ma li affronteremo insieme. Non ci siamo mai tirati indietro e questi problemi vanno gestiti con spirito di responsabilità e un confronto franco con imprese e sindacati. In questo modo creeremo la fiducia per risolverli”.
“Sul pagamento dei tamponi qualcuno pensa di far pagare il conto allo Stato o alle imprese”, ha continuato, “per incitare a bloccare un processo importante di vaccinazione. Ma voi che lo proponete siete convinti che questa è la cittadinanza solidale che il Paese chiede?”
Per Bonomi “non si tratta di risparmiare, ma di avere in mente la società che vogliamo, una società inclusiva, responsabile e solidale. Questa è la battaglia, non il costo del tampone. Ma se cediamo oggi non avremo l’obbligo vaccinale, non avremo più niente. Questa è una battaglia di civiltà per il nostro Paese”.
Secondo Bonomi “c’è una minoranza non vaccinata che tenta di sfruttare questo momento per creare sfiducia e caos. Noi imprese abbiamo l’onere di essere la prima linea contro cui mirerà chi vuole difendere il caos, perché a noi spetta il controllo del green pass, delegato dallo Stato a nostre spese e con la nostra organizzazione”. “Noi eravamo da tempo per l’obbligo vaccinale, ma purtroppo le condizioni politiche non hanno permesso di perseguire questa strada. Il governo ha ritenuto che fosse troppo divisivo. Ma anche l’introduzione del green pass ha prestato il fianco a una facile strumentalizzazione, rispetto a credere che la scienza ci permette di superare questi problemi”, ha aggiunto.
“Cosa avverrebbe del patrimonio di fiducia del Paese se non tenessimo duro oggi? La credibilità del nostro Paese e del nostro presidente Draghi tornerebbe a scendere e gli investimenti si fermerebbero, il Paese si fermerebbe. E’ ciò che vogliono le forze irresponsabili del caos. Questi problemi vanno risolti, ma la soluzione non è fare marcia indietro”, ha concluso il presidente di Confindustria.