Le recenti novità sul green pass hanno iniziato inevitabilmente a generare disagi e confusione in diversi ambiti: come in quello scolastico e dei trasporti. Nel Lazio, ad esempio a Viterbo, numerosi controlli sui bus e relative multe agli studenti privi di pass: e in scia di un dissenso generale, sono molti i presidenti regionali a suggerire all’esecutivo di far scattare solo fra qualche giorno le sanzioni almeno per i minorenni; o, ancora spingere il governo a pensare a una deroga.
Se nella Tuscia e ovunque vengono comminate sanzioni elevate per l’assenza del certificato base, il nodo è: poiché alle scuole medie e alle superiori non è richiesto il Green pass, è corretto che gli studenti senza certificato paghino la multa se trovati su un autobus?
«Sulla scuola c’è un bug: gli studenti possono entrare in classe senza certificato, ma non possono usare i mezzi pubblici», ha osservato il governatore del Veneto, Luca Zaia.
A fargli eco Roberto Occhiuto, neo presidente della Calabria, e Mauro Magatti, presidente della Provincia di Trento. Nel governo la ministra delle Regioni, Mariastella Gelmini, si è già detta disponibile suggerendo una riflessione collettiva.
Sembra farsi largo un sorta tacito accordo che prevede di non controllare gli studenti sugli autobus oppure di non multarli in attesa di una decisione dall’alto. La stessa idea che basti il solo tampone per studenti che prendono autobus o metro per andare a scuola è contestata: troppo esosa per molte, moltissime famiglie italiane.